Cultura e Spettacolo

CELLOLE – Vittime di camorra, Simmaco Perillo ricorda Giuseppe Mascolo e Alberto Varone: bisogna avere il coraggio di provare paura e di superarla

CELLOLE (Matilde Crolla) – In prima linea l’associazione ‘Libera’ di don Ciotti nella Marcia della Pace organizzata oggi a Cellole da Agnese Ginocchio e dall’istituto comprensivo ‘Serao-Fermi’, nella persona della dirigente Gabriella Rubino. In prima linea come sempre Simmaco Perillo, rappresentante sul territorio di ‘Libera’ e titolare della cooperativa sociale ‘Al di là dei sogni’ di Maiano, costruita su un bene confiscato alla camorra. “E’ bello vedere una piazza così colorata- ha dichiarato Simmaco Perillo stamattina agli studenti presenti in piazza Aldo Moro in occasione della manifestazione-, non solo per le bandiere e per le vostre magliette, ma anche per i vostri volti, per la possibilità che avete avuto di incontrarvi. Ogni cartellino

che avete in mano porta il nome di una vittima innocente di mafia o di camorra. Quei nomi, quei tantissimi nomi ed il riconoscimento dello status di vittima innocente pare quasi vogliano dirci che da oltre cento anni di lotta alla mafia, noi abbiamo lasciato nel cammino di questa guerra tutti questi nomi. Vi chiedo di fare un grosso applauso, non per differenziarle, ma per fare memoria alle due vittime del

nostro territorio vittime innocenti di camorra, Giuseppe Mascolo e Alberto Varone. Perché per fare pace abbiamo bisogno di fare memoria. Per fare pace abbiamo bisogno di incontrarci, fare un gesto semplice: allungare la mano verso l’altro. Perché ci stanno togliendo questo: non dobbiamo incontrare l’altro, perché l’altro è diverso. E finché l’altro non avrà un’identità ci metterà paura, perché la diversità fa paura. Ma don Peppino- continua Perillo- ci insegnava che dobbiamo ricominciare ad avere coraggio nell’avere paura perché

solo nel superamento della stessa paura possiamo costruire un cammino di pace. Domani sarà la Giornata della Memoria Nazionale, a Padova e in le piazze d’Italia verranno letti i nomi che avete sui cartellini, non per una commemorazione ma per dire che non dimentichiamo e che quella memoria diventi impegno per il futuro”, ha concluso sotto lo scroscio di applausi.

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