Disagi & Cronaca cittadinaPolitica

SESSA A. / CELLOLE – ‘Chiusura’ del reparto di Ortopedia, lettera aperta di Di Paolo (PRI) al direttore generale dell’Asl

SESSA AURUNCA / CELLOLE (Matilde Crolla) – Il vicesegretario provinciale del Partito Repubblicano, Adelmo Di Paolo, in accordo con il segretario provinciale, Arnaldo Gadola, ha inviato una lettera aperta al direttore generale dell’Asl, Mario De Biasio, per chiedere delucidazioni rispetto alla sospensione di tutte le attività di ricovero e di interventi chirurgici presso il reparto di Ortopedia dell’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca. “Egregio Direttore dell’Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) di CASERTA, chi le scrive è vicesegretario provinciale del Partito Repubblicano Italiano oltre che cittadino aurunco, di conseguenza quanto segue ha pertinenza tanto civica quanto politica;

Ho potuto rilevare dai media più veloci la notizia della chiusura , per interventi programmati e derivanti dal pronto soccorso, del reparto di ortopedia dell’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca a causa della presunta indisponibilità di n° 02 medici specialisti ortopedici da destinare allo stesso presidio- si legge nella lettera-. È chiaro che tale mancanza di servizio, in particolare in funzione dell’aumento di presenze derivante dall’attività turistica del bacino aurunco, il quale consta di diverse località turistiche balneari, culturali e stanziali (Cellole, Sessa A, Baia Domizia, Baia Murena, Baia Felice, Mondragone, Roccamonfina) risulta ricadere sotto la sua responsabilità di tutore della salute del cittadino per l’intera provincia.

Con la presente non si intende perpetrare la solita sterile azione di sciacallaggio politico, come spesso accade presso la nostra provincia,  ma di chiedere di rendere fattive le sue responsabilità e di risolvere un problema che solo chi è investito dei suoi poteri ed autorità può risolvere; abbiamo inoltre saputo che tale indisponibilità sarebbe derivante dalla mancanza di volontà dei medici vincitori di bando di rendersi per l’appunto disponibili per il reparto ortopedico del nosocomio sessano; a tal guisa ci chiediamo , io da responsabile di partito e da cittadino, ammesso che effettivamente esistano, le motivazioni che spingono i medici a non voler collaborare con il “San Rocco”.

Senza voler entrare nel merito di modalità gestionali scelte in virtù delle proprie competenze, è evidente però che qualche problema debba esistere, sia esso di carattere dirigenziale se non proprio politico, che può chiaramente essere sia presso il presidio aurunco che presso la direzione casertana. Spero che voglia comprendere che da cittadini risulta quanto meno anomalo vedere,  qualche giorno prima, l’attestazione da parte della stampa dell’elevato livello tecnologico raggiunto in determinate occasioni, come ultimo ad esempio la consegna del macchinario per la tac di ultimissima generazione, e poi, a distanza di pochissimi giorni, la chiusura di un reparto fondamentale per lo svolgimento dell’attività tutelare sanitaria del territorio, per giunta nel periodo di maggior necessità come lo è quello estivo.

Finisco  ribadendo il nostro minore interessamento per le attività gestionali, che ogni uno sceglie basandosi sulle proprie conoscenze e riconosciute virtù, ciò che non possiamo però accettare è il disservizio totale che tale decreto comporta nei confronti di tutta la cittadinanza del bacino e dei turisti che permangono e transitano sul territorio.

Mi auguro quindi, sia a titolo personale che politico, che vorrà quanto prima prendere provvedimenti, per far si di non giungere almeno ad Agosto, periodo di maggiore concentrazione turistica, senza tale reparto operativo in tutte le sue normali, improrogabili e non demandabili funzioni; inoltre spero che vorrà prendere provvedimenti anche in funzione del fatto che l’inalterazione  di questo decreto per tempi giudicati troppo lunghi, potrebbe innescare un meccanismo per il quale una parte politica responsabile o anche la cittadinanza si vedano costretti a farlo presente alla procura della repubblica. Ma restiamo fiduciosi del suo senso di responsabilità”.