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SESSA AURUNCA – Cantadori stipula contratto con la Protezione civile di Cellole, scoppia la polemica

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Caso Protezione Civile: dopo la bufera scatenatasi nelle ultime ore a Sessa Aurunca, si comincia a fare chiarezza su quanto accaduto.

Lo scorso mese il responsabile della Protezione Civile di Sessa Aurunca ha inoltrato alla gestione commissariale una missiva per informarla della cessazione di qualsivoglia rapporto di collaborazione con il Comune sessano. Ha informato poi che avrebbe agito

autonomamente. La gestione commissariale ha quindi optato per la convenzione con il Comune di Cellole che a metà prezzo garantisce gli stessi servizi in attesa di costituire un nucleo comunale. Ma facciamo un passo indietro per capire bene cosa è accaduto nelle ultime ore. Il commissario straordinario del Comune di Sessa Aurunca, Andrea Cantadori, ha deciso nei giorni scorsi di stipulare una convenzione con il Nucleo comunale di Protezione civile di Cellole, coordinata da Lucio Oliva, per fronteggiare l’emergenza Covid anche

sul territorio aurunco. La decisione della gestione commissariale, in un primo momento, ha sollevato alcune perplessità vista la presenza di volontari della Protezione civile da diversi anni anche a Sessa Aurunca. Il primo a chiedere delucidazioni al commissario Cantadori è stato Italo Calenzo con una lettera in cui l’ex amministratore sessano afferma: “Preso atto delle diverse opinioni “social” che

negli ultimi giorni hanno investito la Sua scelta di siglare una convenzione con la Protezione Civile del vicino Comune di Cellole, Le scrivo al fine di avere un Suo chiarimento inerente proprio tale decisione.
Evidentemente, per arrivare a tanto ci sarà una motivazione che agli occhi di molti sfugge; gli uomini della “nostra” Protezione Civile hanno da sempre svolto il loro ruolo responsabilmente con passione ed abnegazione, senza mai risparmiarsi, cosa che tra l’altro ho avuto modo di constatare di persona nel quinquennio 2011/2016 quando ricoprivo

il ruolo di Amministratore comunale”. Alle parole di Calenzo sono seguiti altri commenti a sostegno della Protezione civile aurunca. Lo stesso ex sindaco, Silvio Sasso, ha pubblicamente dichiarato: “Sottoscrivo gli appelli e ne testimonio la professionalità e l’abnegazione disinteressata, ma senza ipocrisie. Chi ha privato Sessa di una rappresentanza istituzionale propria è responsabile di quel che sta accadendo….paletti, Protezione Civile ed altro”. Insomma, una vera e propria bufera di commenti e polemiche si è scatenata intorno alla ‘questione Protezione civile’. Il presidente della Protezione civile di Sessa Aurunca, Carmine Venasco, alla luce

di tutto ciò in un comunicato stampa cerca di fare chiarezza per “stemperare gli animi e ridare dignità ad un gruppo di volontari”. Dopo aver elencato tutta una serie di attività svolte dalla Protezione civile di Sessa Aurunca negli anni (il gruppo si costituisce nel 2004 ndr) fa sapere che “il Comune per il 2020 ci ha riconosciuto solo un contributo di 6000 euro ma la nostra associazione ha continuato ad affrontare le emergenze del territorio. All’inizio di marzo 2021 , l’ attuale caposettore Tommaso Fusco ci ha convocato in seguito alla richiesta del Direttore Sanitario dell’ospedale san Rocco di avere dei volontari che presidiassero

il centro vaccinale in modo – scrive- continuativo e per un periodo molto lungo con turni dalle 8.00 alle 14.00 e dalle 14.00 alle 20.00. Dal momento che con il personale a nostra disposizione non riuscivamo a coprire tutti i turni a meno che non avessero fatto orario ininterrotto, è stato suggerito al caposettore di attivare il raggruppamento provinciale di protezione civile formato da 30/40 gruppi operativi al fine di distribuire il servizio.
Il caposettore si impegna a parlarne con il commissario e mi convoca dopo due giorni-
continua-
Vengo tuttavia a conoscenza, senza

alcuna comunicazione ufficiale, né in seguito ad un incontro diretto con il Commissario Prefettizio Dott. Andrea Cantadori che il servizio di vigilanza presso il centro vaccinale era stato affidato alla Protezione Civile di Cellole.
Chiedo allora tramite mail un incontro con il commissario al fine anche di chiarire le motivazioni che hanno portato a questa decisione ed inoltre definire le attività facenti capo quindi al nostro nucleo di protezione civile. Altra pec di incontro fu inviata il 19 gennaio oltre a richieste verbali senza ottenere riscontro.
Anche in questo caso, non ricevendo alcuna risposta, autosospendo il servizio di protezione civile in attesa di un incontro chiarificatore. La sospensione non riguardava l’assistenza

alla popolazione che è continuata anche oggi con l’attività di tamponi organizzata dall’associazione siamo tutti uno e dalla locale croce rossa, altre due associazioni attive durante la pandemia.
Questo è quanto successo. Semplicemente è mancato un incontro, un confronto, in cui almeno si riconoscesse il servizio offerto per decenni al territorio. Pensiamo che come associazione ne abbiamo diritto.
Chiederemo ancora una volta un incontro con il Commissario al fine di poter continuare ad operare in un territorio che conosciamo bene ed in cui ci riconoscono. Siamo disponibili

per la costituzione di un gruppo comunale per formare nuovi volontari e soprattutto per tutelare la nostra popolazione. Chiediamo semplicemente un confronto dignitoso con un rappresentante istituzionale e dopo venti anni penso che ce lo meritiamo”, conclude. Insomma, è possibile che nei prossimi giorni ci sarà un incontro chiarificatore tra il commissario Cantadori e Venasco al fine di trovare una sintesi ed un accordo comune.

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