SESSA A./ ROCCAMONFINA/ CELLOLE – Mazzata per i pendolari, Trenitalia aumenta di 28 euro l’abbonamento mensile. La denuncia di Verrengia

SESSA AURUNCA / CELLOLE / ROCCAMONFINA (Matilde Crolla) – Nuova mazzata per i pendolari di Sessa Aurunca, Cellole e Roccamonfina che a partire da questo mese dovranno fronteggiare un aumento considerevole dell’abbonamento mensile per le tratte Sessa Aurunca/Roccamonfina-Napoli e Sessa Aurunca/Roccamonfina-Roma. L’incremento della spesa riguarda anche la tratta di Minturno, dunque interessa anche i pendolari del Comune del Basso Lazio. Un aumento di ventotto euro, si

passati infatti da 66 euro mensili e 94 euro che calcolato per tutto l’arco dei dodici mesi ammonta a trecento euro in più. Questo aumento, secondo i pendolari, è assolutamente ingiustificato, visti anche i disservizi che si sono registrati negli anni passati, dovuti a detta dei vertici di Trenitalia dal debito accumulato dalla Regione Campania nei confronti della società di trasporti ferroviari. Il capogruppo consiliare

di ‘Generazione Aurunca’, l’avvocato Alberto Verrengia, appresa la notizia si è immediatamente attivato, visto che anche in passato è stato tra i sostenitori delle petizioni dei pendolari di Sessa Aurunca/ Roccamonfina/ Cellole. Il consigliere comunale scriverà quanto prima a ‘Mister Prezzi’, l’autorità garante per i prezzi, alle Autorità dei Trasporti e alle istituzioni locali. “Resto allibito dall’aumento ingiustificato dell’abbonamento mensile della tratta ferroviaria da Sessa-Roccamonfina e da Minturno a Napoli Centrale passata

da 66 € a 94 € in poche settimane (anche verso Roma aumenti). Una tratta già penalizzata. L’incremento di quasi 30 euro, a dir poco scriteriato, che va a colpire migliaia di lavoratori e studenti pendolari, già oberati da tanti sacrifici- denuncia Verrengia-. Chiederemo spiegazioni alla società e lo segnaleremo prontamente all’Autorità per i Trasporti e tutte Istituzioni locali. Il motto di Trenitalia per il nostro Territorio sembra essere: meno corse e più rincari. Trecento euro all’anno di aumento non è tollerabile!”.