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SESSA A./ FALCIANO DEL MASSICO – De Santis: “Onore a Zinzi per il suo impegno sul territorio, da altri arrivano solo “tazzulelle e cafè”

SESSA AURUNCA / FALCIANO DEL MASSICO (Matilde Crolla) – L’interrogazione consiliare presentata nei giorni scorsi da Gianpiero Zinzi in Regione sulla vicenda dell’ospedale di Sessa Aurunca non ha lasciato indifferenti i referenti istituzionali locali, in particolare chi come Geppino De Santis da tempo segue le battaglie portate avanti da Zinzi sul territorio provinciale. “Gianpiero Zinzi è l’unico consigliere regionale che segue da tempo in prima persona la vicenda dei dipendenti del

Consorzio Aurunco di Bonifica (tutte documentate le azioni in consiglio regionale, ma lasciate inascoltate essendo un consigliere di minoranza purtroppo), la questione dell’inquinamento dei canali a Baia Domizia, la problematica della discarica La Selva, quella della centrale nucleare del Garigliano, ed oggi si preoccupa anche della vicenda dell’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca”. E’ il consigliere comunale di Falciano del Massico, Geppino De Santis, a parlare. “E’ un consigliere regionale, ma non dimentichiamo che è di Caserta. Eppure non ha mai fatto sentire i limiti territoriali, al contrario si è occupato ed interessato a 360 gradi di tutte le problematiche casertane, quasi sentendo di appartenere più lui al territorio aurunco di

qualunque altro referente provinciale o regionale di questo territorio- ha continuato De Santis-. Dobbiamo prenderne atto tutti, al di là delle preferenze o simpatie politiche. Quotidianamente si confronta con i suoi referenti locali e fa sentire la sua vicinanza in qualsiasi circostanza. Tutti gli altri dove sono?- si chiede De Santis-. E’ mai possibile che determinate problematiche possano interessare solo Zinzi? O forse vige da noi il paradossale atteggiamento di chi pensa di poter risolvere i problemi di un territorio solo dinanzi ad una ‘tazzulella e café’, come cantava il mitico Pino Daniele nella sua celebre canzone? Se non ci credete andatevi a leggere il testo”, conclude ironicamente De Santis.