Cultura e Spettacolo

CELLOLE – ‘Torneo del Paesaggio’, gli studenti della terza A della media ‘Serao-Fermi’ si aggiudicano il primo premio: ecco il commovente testo

CELLOLE (Matilde Crolla) – I ragazzi della terza A della scuola media dell’istituto comprensivo ‘Serao-Fermi’ di Cellole si sono aggiudicati il primo premio ad un importante concorso denominato ‘Torneo del Paesaggio’ e bandito dell’istituto ‘Taddeo da Sessa’ della città aurunca. Il concorso consisteva nello scattare

e poi successivamente pubblicare tre foto ed aggiungere all’immagine stessa un testo esplicativo. Il soggetto doveva essere un’opera del proprio territorio. Gli studenti della ‘Serao-Fermi’ hanno scelto ‘La torre del parroco’, sita in piazza Compasso, uno delle memorie materiali più emblematiche e significative della cittadina litoranea. Le foto sono

state accompagnate da un testo bellissimo che ha commosso la giuria decretando la vittoria degli studenti cellolesi e dunque il primo premio, con un pari merito con la terza G della scuola secondaria di primo grado ‘Caio Lucilio’. Secondo premio, invece, pari merito terza F e terza C e terzo premio terza D sempre della ‘Caio Lucilio’. La giuria non ha potuto fare a meno di lodare la bellezza delle parole espresse dai ragazzi della terza A di Cellole dalle quali traspare l’amore incondizionato per la loro città, Cellole. Secondo quanto disposto dal bando le foto dovevano essere pubblicate sulla pagina Facebook dell’istituto ‘Taddeo Da Sessa’, scuola promotrice del concorso, per consentire

il voto anche al popolo di internet. I ragazzi della terza A sono riusciti a colpire il cuore di tutti i loro compaesani conquistando centinaia di ‘like’, anche grazie al supporto dei loro insegnanti, in particolare della professoressa Katia Zamprotta, sempre pronta a motivare e ad accompagnare i suoi alunni in queste esperienze. La giuria, infatti, ha lodato anche la compattezza del paese intorno a questi giovani studenti. Nel testo esplicativo i ragazzi della terza A hanno hanno spiegato il perché’ avessero scelto la ‘Torre del parroco’. Ecco il testo di seguito:

La Torre del Parroco: il presente e il futuro nel passato
La Torre del Parroco: simbolo di Cellole.
Potrebbe sembrare strano che una costruzione così antica possa essere scelta dai più giovani, quali noi siamo, come bene rappresentativo della nostra cittadina, nonostante esistano opere di bellezza superiore, come Villa san Limato, la chiesa di san Marco e la chiesa di Santa Lucia. Avremmo potuto anche scegliere un bene naturalistico e inviarvi foto delle dune di Baia Domizia, ma sebbene ognuno dei beni citati sia sentito come nostro, unanimemente, senza esitazione, abbiamo scelto quella che noi chiamiamo, semplicemente, “la Torre”.
Proveremo a spiegarvene le ragioni e speriamo di riuscirci.
Per noi la Torre del Parroco non è un semplice ammasso di pietre (tra l’altro, di recente, è stata ristrutturata e ha recuperato l’antica maestosa bellezza), un rudere senza senso, ma e’ parte integrante di Cellole, come lo sono i suoi vicoli o la sua “strettola”.

La Torre del Parroco ( è così che viene denominata), di epoca medievale, risale, in modo approssimativo, al X-XI sec e venne costruita a scopo difensivo. Di notte con le fiamme e di giorno col fumo, avvisava la popolazione cellolese e di Sessa Aurunca, dell’arrivo di navi nemiche, permettendo quindi la salvezza di molti nostri antenati che, messi in allerta, cercavano rifugio in attesa delle guarnigioni armate che erano stanziate a Sessa Aurunca.
La distanza infatti tra la costa e Sessa era tale da non permettere a quest’ultima di poter intercettare i segnali di pericolo mandati dalla spiaggia. A fare da ponte erano quindi la Torre

del parroco ma anche altre tre costruzioni di Cellole di identico scopo, ossia la torre di Sorgente, la torre del Cortinaccio e la torre di Cerrito. Le prime due risultano ormai inglobate negli edifici civili tanto da non essere assolutamente visibili, e l’ultima, in buone condizioni, è stata anch’essa recentemente ristrutturata.
Potrà sembrare stupido ma la Torre sembra che continui a proteggerci, come faceva un tempo.
È sempre lì e lo è sempre stata, “nella buona e nella cattiva sorte”, scandendo

ogni giornata cellolese, senza mai sentire la solitudine, essendo luogo di incontro di molti : bambini urlanti che giocano a nascondino usandola come “tana”; ragazzi che passano il loro tempo a conversare e a ridere sui muretti lì di fianco; coppie di innamorati che passeggiano e si fermano sotto la sua ombra; anziani curvi

che sono stati prima bambini e poi genitori e poi nonni e che, forse, guardandola, ricordano qualche momento del loro passato, ammirandola con un mezzo sorriso. Ed ogni giorno, da molto tempo, ascolta voci, risate, pianti e non risponde, ma sente tutto e protegge, come fosse una possibile seconda casa per chiunque ne avesse bisogno. Mille sguardi le si posano addosso, come si fa con le stelle e perfino dalle stelle l’ammirano come, ne siamo certi, sta facendo il nostro compianto sindaco Angelo Barretta, che ora la guarda da cieli sereni.
La Torre ha difeso questa cittadina nel passato ed ora è come se volesse ricordarci che i pericoli esistono ancora, che anche oggi ci si deve difendere dagli attacchi e dalle minacce, i quali sicuramente

non vestiranno i panni dei Saraceni ma potrebbero fare lo stesso del male.
La foto che ci ritrae affacciati alla Torre vuole rappresentare il passato che accoglie il presente e il futuro, ma anche il presente e il futuro che non vogliono dimenticare le radici e ciò che è stato.
La Torre è questo: eterno punto di riferimento e monito per noi, giovani cellolesi, a cui essa ha, di fatto, passato il testimone. La nostra promessa è di diventare attivi e degni cittadini di questo paese, rispettandolo, tutelandolo e usando le nostre energie per farlo progredire e per renderlo “inattaccabile”. L’aggiudicazione

del primo premio dei ragazzi della terza A della scuola media di Cellole dimostra come l’amore per la propria terra sia un valore da coltivare e nello stesso tempo vincente.

 

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