Cultura e Spettacolo

CELLOLE – Si alza il sipario sulla 48esima edizione della Sagra dei Fagioli. Il racconto dai suoi primi passi fino ai riconoscimenti conseguiti

CELLOLE (Matilde Crolla) – Si alza questa sera il sipario sulla 48esima edizione della Sagra dei Fagioli. La manifestazione prenderà il via alle ore 21 con il taglio del nastro. Lungo le strade principali della città sono stati predisposti i punti di consegna. Il Comitato Sagra, che ogni anno si rinnova, è già al lavoro da alcuni giorni per organizzare l’evento. Quest’anno con una marcia in più visto il prestigioso riconoscimento di ‘Sagra di Qualità’ conseguito quest’anno. Ma quando nasce la sagra dei fagioli? Facciamo un passo indietro nella storia della comunità cellolese. La Sagra dei Fagioli nasce nel lontano 1975 insieme

al Gruppo Folkloristico su iniziativa di don Cosma Capomaccio, allora parroco della chiesa di San Marco e San Vito. “Lo scopo era di creare uno sviluppo sociale e fare in modo che i giovani potessero trovare un punto di incontro dove poter maturare e crescere. Infatti il popolo aveva appena conquistato l’autonomia comunale e quindi ci si avviava verso un cammino fatto di idee e conoscenze nuove- ci racconta

il professore Domenico Girone che ha raccolto in uno scritto la storia della Sagra e del Gruppo Folkloristico e che ci ha gentilmente messo a disposizione l’esclusiva foto pubblicata -. Si inizia con l’incontrarsi, si stabiliscono le cariche di quello che sarà il Direttivo del gruppo. Ognuno porterà avanti il compito assegnatogli. Il gruppo folk comincia le prove nell’Autunno del 1974 nel Salone Parrocchiale della chiesa dei SS Marco e Vito. Per tutto l’inverno si prepara uno spettacolo per il mese di agosto (1975) ed in coincidenza si fa nascere la

Prima Sagra dell’Estate Cellolese (la festa dei fagioli)”. E continua: “Il giorno della festa il Gruppo Folkloristico Cellolese, dopo aver fatto la sfilata per il paese, intratteneva il pubblico in piazza presentando il programma preparato durante l’inverno”. Il racconto del professore Girone continua: “Contemporaneamente venivano offerti i fagioli, pane, vino, insalata di pomodori e melanzane. Per i fagioli il comitato

andava per la campagna a chiederne un’offerta. Il primo anno vennero raccolti 27 chili di fagioli “Cannellini” definiti i fagioli dei signori perché non facilmente il popolo poteva permettersi il lusso di mangiarli. Questi venivano cotti in recipienti di creta “pignàti”. Per due o tre anni il tutto veniva offerto gratuitamente ai presenti. Poi si decise di chiedere una somma per ogni consumazione. A questa

decisione si arrivò un po’ per far fronte alle spese, perché la festa riscuoteva successo e c’era bisogno di comprare l’occorrente. Un po’ anche per qualche furbacchione che faceva i viaggi di fagioli e li svuotava nei recipienti che stavano nel bagagliaio della macchina facendo cosi provvista per un certo tempo”. Assieme ai fagioli alcune famiglie si presero il compito di cuocere una fatta di pane, cioè una quantità di una decina di chili di farina e dell’acqua necessaria e messa a lievitare

in pezzi e cotto al forno, per darne una fetta a persona con il piatto di fagioli. “Poi furono cotte anche le melanzane tagliate a fette piccole (nella terminologia locale si dice “a fungitìegli” = a funghetti). Nel 1994 le persone che facevano parte della Sagra dei fagioli facevano nascere un canto. Nel canto vengono nominate tutte le persone addette ai vari compiti. Il canto è creato da Angelina Martino ma eseguito maggiormente da Lucia  Di Mambro”. Chi furono i primi membri del direttivo? Il presidente fu il sacerdote don Cosma, il vicepresidente Aniello Paduano, il cassiere Costantino Verrengia, il segretari

Ludovico Freda, il direttore artistico coreografo e voce solista Francesco Girone. La tradizione si rinnova nel tempo ed oggi, grazie anche all’amministrazione comunale targata Di Leone e alla Pro Loco Città di Cellole, la Sagra di Cellole ha ottenuto il prestigioso riconoscimento nazionale di Sagra di Qualità. A contribuire affinché l’amata sagra mantenga alto il suo prestigio anche la cooperativa ‘Al di là dei sogni’ che da qualche anno sta lavorando per riportare a Cellole il fagiolo ‘suscieglio’, tipico della zona. Tra l’altro al compimento del cinquantesimo anniversario della nascita della sagra, dunque nel 2025, essa sarà anche inserita tra i beni immateriali del patrimonio culturale della Regione Campania.