CELLOLE – L’étoile Rebecca Bianchi ospite di Imma Maisto. L’intervista esclusiva alla prima ballerina del Teatro dell’Opera di Roma
CELLOLE (Matilde Crolla) – Non poteva essere celebrato nel migliore dei modi il ventennale della nascita del Centro Studi Danza ‘Centre Professional Ballet’ diretto da Imma Maisto. Lunedì scorso l’étoile del Teatro dell’Opera di Roma, Rebecca Bianchi, accompagnata dal marito, anch’egli ballerino dell’Opera, Alessandro ha tenuto un esclusivo stage presso la scuola formando le allieve dei corsi superiori ed inferiori di danza classica. Una full immersion veramente indimenticabile per le ballerine di Imma Maisto. Abbiamo avvicinato ai nostri microfoni l’étoile per un’intervista esclusiva.
Giovanissima, appena ventisei anni, eppure
una già così ricca e brillante carriera alle spalle. Quando ha iniziato a muovere i primi passi nella danza? “Ho iniziato a 7 anni in una scuola del mio paese, la mia maestra mi riteneva talentuosa e mi consigliò di andare alla Scala di Milano. E così lì mi sono formata con sacrifici, lontana da casa e con insegnanti rigidi, fino a raggiungere questo risultato”.
Mamma di tre bambini, cosa le ha donato la maternità in più nella sua carriera? “Fare una famiglia non ostacola la carriera di una persona, soprattutto se la stessa è animata da tanta passione per ciò che fa. Una donna ha diritto di avere un figlio, di mettere in piedi una famiglia. E’ un dono
di amore la maternità, il più grande esempio di donare amore. Anche nella danza si dona amore”
Come ha trovato le allieve del ‘Centre Professional Ballet’ della dottoressa Maisto? “Le ragazze sono molto ricettive, hanno voglia di imparare e di scoprire i segreti di questa disciplina. Sono preparate anche se solitamente nelle scuole è difficile mantenere la costanza nella danza rispetto ai
tanti impegni della scuola e dello studio. La danza, per consentire risultati soddisfacenti, va seguita costantemente con studio ed impegno”
Che consiglio sente di dare a tutte coloro che la vedono come idolo, modello da seguire e sognano una carriera come la sua? “Consiglio ai ragazzi di accettare il sacrificio, tutto ciò che è bello si può avere solo con sacrificio, bisogna dedicarsi alla danza con impegno e serietà. Ovviamente tutto è più semplice se alle spalle c’è un genitore pronto a sostenere il proprio figlio ed a credere fermamente nei suoi sogni e nelle sue capacità”.
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