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SESSA AURUNCA – Tarsu e proventi dell’acquedotto, la critica di Tommasino sul bilancio: “Ingiustamente cancellati i crediti attivi”

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Rendiconto finanziario 2017, il capogruppo di ‘Nuovo Patto Aurunco’ nonché ex sindaco di Sessa Aurunca, Luigi Tommasino, pone una serie di questioni importanti rispetto all’approvazione registratasi nei giorni scorsi in consiglio comunale.

“Il rendiconto approvato nei giorni scorsi è relativo a quell’esercizio finanziario, anno 2017, come a tutti noto, non solo viziato da evidenti e macroscopici vizi di legittimità e da chiarissime irregolarità contabili ed amministrative riscontrate e sottolineate con le precedenti  varie note e comunicazioni dei sottoscritti ,  mai confutate e   che si intendono qui tutte richiamate, ma addirittura nullo per la mancata propedeutica approvazione del Piano degli Indicatori

dei risultati attesi di Bilancio– afferma Tommasino-. Vorrei ricordare che l’amministrazione  Tommasino aveva iniziato il recupero di finanziamenti europei per far fronte alla sofferenza di cassa, nell’epocale passaggio alla contabilità armonizzata nel 2015 che non poche difficoltà ha creato agli Enti, in presenza del rinvenimento e successivo riconoscimento di ingenti  debiti relativi al periodo 2006/2008 quali l’Edison, il parcheggio Cecasoce e tanti altri ancora , di verifiche obbligatorie di debiti per gli anni 2006/2008 saldati con le anticipazioni di liquidità disposte dal Governo, della ricostituzione  e

della verifica delle somme vincolate con l’esatta ricostruzione delle somme di cui ai fondi Cipe. Ebbene nonostante tali difficoltà è stato sempre rispettato il Patto di stabilità sia Nazionale che Regionale. Mentre quest’anno  addirittura non è stata rispettata la scadenza dell’invio al Ministero del certificato del pareggio di bilancio che ha determinato la rettifica della Programmazione del fabbisogno del Personale e, quale sanzione, il blocco delle assunzioni. Con il riaccertamento ordinario, avendo disponibilità sono stati cancellati residui attivi molti dei quali di importo rilevante attinenti alla TARSU

ed ai proventi acquedotto. Non è chiara né specificata la ragione obbligatoria della loro cancellazione e la dimostrazione delle procedure seguite per la realizzazione dei crediti prima della loro eliminazione. Eliminare entrate esigibili , perché assunte in conformità a quanto previsto dall’art. 179 del TUEL e dimostrato dall’allora Responsabile del Settore Entrate, richiede una specifica analisi al fine di individuare i crediti di dubbia e di difficile esazione, quelli insussistenti e i residui dichiarati inesigibili. L’elenco dei crediti inesigibili stralciati dal conto di bilancio deve essere riportato in allegato al rendiconto

della gestione( art. 11 comma 4 del D. Lgs,vo 118/11 )sino al compimento dei termini di prescrizione ed ai sensi dell’art. 230 comma 5 del TUEL essere compreso nello stato patrimoniale. L’inesigibilità va debitamente motivata, se l’eliminazione riguarda l’avvenuta prescrizione dei crediti occorre indicare, nella motivazione dello stralcio, le ragioni che hanno condotto alla maturazione della prescrizione. Nelle determinazioni dei Responsabili dei Settori , ricevute senza gli elenchi allegati, non vi sono tali motivazioni giustificative”, conclude Tommasino.

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