Disagi & Cronaca cittadina

SESSA AURUNCA – Protezione civile, la querelle continua. Venasco: è mancato un confronto con il commissario

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Nonostante il tentativo del commissario straordinario Andrea Cantadori di mettere a tacere qualsiasi polemica relativa alla convenzione che il Comune di Sessa Aurunca ha stipulato con il Nucleo di Protezione civile di Cellole, i commenti sui social si susseguono a raffica ed ognuno dice la sua. Ma la delibera di giunta pubblicata oggi dal nostro blog (
https://www.macronews.it/?p=29942 ), in cui il commissario spiega

le motivazioni della stipula del contratto temporaneo con gli uomini di Lucio Oliva, non frena il presidente dell’associazione Protezione civile di Sessa Aurunca, Carmine Venasco. Lo storico volontario sessano, infatti, con l’educazione che lo contraddistingue ha voluto dire pubblicamente la sua. Lo aveva fatto già con un comunicato stampa, ma molto probabilmente non è bastato. “Premetto che sono lieto di apprendere che il Comune di Sessa Aurunca si sta organizzando per mettere

in piedi un Nucleo di Protezione civile per il futuro e che l’amico Lucio Oliva coordinerà le operazioni relative all’emergenza Covid sul territorio aurunco- esordisce Carmine Venasco-. Ma ci tengo a fare presente che se il Comune di Sessa ha deciso di stipulare una convenzione con i volontari di Cellole non è a causa del nostro passo indietro rispetto agli accordi precedenti. Occorre precisare che

dal 2012 chiediamo un gruppo comunale di Protezione civile. La giunta Tommasino presentò anche il regolamento. Poi tutto si è arenato. Il Comune per il 2020 ci ha riconosciuto solo un contributo di 6000 euro ma la nostra associazione ha continuato ad affrontare le emergenze del territorio
All’inizio di marzo 2021 , l’ attuale caposettore Tommaso Fusco ci ha convocato in seguito alla richiesta del Direttore Sanitario dell’ospedale san Rocco di avere dei volontari che

presidiassero il centro vaccinale in modo continuativo e per un periodo molto lungo con turni dalle 8.00 alle 14.00 e dalle 14.00 alle 20.00
Dal momento che con il personale a nostra disposizione non riuscivamo a coprire tutti i turni a meno che non avessero fatto orario ininterrotto, è stato suggerito al caposettore di attivare il raggruppamento provinciale di protezione civile formato da 30/40 gruppi operativi al fine di distribuire il servizio.


Il caposettore si impegna a parlarne con il commissario e mi convoca dopo due giorni.
Vengo tuttavia a conoscenza, senza alcuna comunicazione ufficiale, né in seguito ad un incontro diretto con il Commissario Prefettizio Dott. Andrea Cantadori che il servizio di vigilanza presso il centro vaccinale era stato affidato alla Protezione Civile di Cellole.
Chiedo allora tramite mail un incontro con il commissario al fine anche di chiarire le motivazioni che hanno portato a questa decisione ed inoltre definire le attività facenti capo quindi

al nostro nucleo di protezione civile. Altra pec di incontro fu inviata il 19 gennaio oltre a richieste verbali senza ottenere riscontro.
Anche in questo caso, non ricevendo alcuna risposta, autosospendo il servizio di protezione civile in attesa di un incontro chiarificatore. La sospensione non riguardava l’assistenza alla popolazione che è continuata anche oggi con l’attività di tamponi organizzata dall’associazione siamo tutti uno e dalla locale Croce Rossa, altre

due associazioni attive durante la pandemia. Insomma, ci siamo sentiti mortificati. Tutto qui. La tempistica dimostra chiaramente che il nostro passo indietro è scattato a seguito di una mancanza di interlocuzione e confronto con la gestione commissariale”, conclude Venasco.

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