Disagi & Cronaca cittadina

SESSA AURUNCA – Consorzio di Bonifica, Capozio: “Non sono re burlone, voglio solo risposte da chi brinda e fa proclami”

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – “Non sono re Ferdinando, né un re burlone e né da poltrone. Difendo solo il mio posto di lavoro. Non faccio gli scoop, né proclami a differenza di qualcun altro”. Esordisce così in maniera ironica ma nello stesso tempo amara Ferdinando Capozio, dipendente storico stagionale del Consorzio Aurunco di Bonifica. Ferdinando è uno che non le manda a dire, c’ha sempre messo la faccia e continua…nonostante a volte appaia come un ‘lupo solitario’ come spesso anche si è

autodefinito. Ferdinando dopo la recente delibera di stanziamento di due milioni di euro da parte della Regione Campania, che dovrebbero consentire il trasferimento dei servizi e dei dipendenti dell’Aurunco a quello del Basso Volturno, avviando la tanto attesa bonifica ed irrigazione necessaria proprio all’inizio della stagione estiva, si chiede quando ci sarà il conseguente e necessario decreto di stanziamento di tale somma. “Senza il decreto che consente il finanziamento effettivo dei due milioni di euro

continuiamo solo a fare chiacchiere- ha spiegato Capozio-. E continuo a stupirmi di chi si diceva al mio fianco convinto che l’unico modo per arrivare ad una soluzione fosse quella di protestare, di scendere in campo, ed oggi continua a credere alle chiacchiere. Parlo del mio collega Roberto Ruotolo e di tutti coloro che durante un’intervista fatta a Macronews dichiararono di essere pronti a ‘farsi carcerare’ occupando la sede pur di difendere il loro posto di lavoro. Io sono sempre disposto a farlo, loro

no a questo punto. Stessa cosa per i nostri rappresentanti sindacali che dicono di aspettare, ma secondo me stanno perdendo del tempo. Lo scorso 6 giugno il segretario provinciale della Fai Cisl, Bruno Ferraro, e della Flai Cgil, Igor Prata, protocollarono la richiesta in Regione di un incontro per affrontare le questioni relative alla garanzia dei livelli occupazionali del personale del Cab. Sono passati venti giorni e non ci hanno fatto sapere ancora nulla. Non sono io quello che fa i brindisi e sbandiera le delibere, io voglio solo tutelare il mio posto di lavoro e l’economia del territorio. Il mio appello è rivolto anche agli

agricoltori affinché facciano sentire la loro voce. Io sono vicino a loro e alla difficoltà che stanno vivendo in questo momento. Ormai a sessant’anni ho smesso di credere alle chiacchiere ed io non festeggio quando approvano le delibere. Festeggerò solo quando sarò chiamato per andare a lavorare nella speranza che non siano solo diciotto giornate come lo scorso anno”, conclude Capozio.