SESSA AURUNCA – CAB, il coordinatore del Circolo Vassallo chiede con forza l’accorpamento definitivo ad altro Ente
SESSA AURUNCA – “L’emergenza meteo di questi giorni e la pubblicazione del “Rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia”, le proteste a cui sono di nuovo costretti i dipendenti, i duri interventi della Flai Cgil, attraverso il rappresentante sindacale CAB Emilio Forte e il segretario generale Igor Prata, hanno riportato al centro dell’attenzione locale e regionale le sorti del Consorzio Aurunco di Bonifica”, lo afferma il coordinatore del Circolo Angelo Vassallo, Domenico Bevellino.
“Il Circolo Politico Angelo Vassallo-SI di Sessa Aurunca è così chiamato, purtroppo ancora una volta, ad intervenire su quella che ormai è lecito definire “Odissea CAB”. Fin dal momento in cui, nella primavera dello scorso anno, la crisi dello storico Ente di bonifica si è pericolosamente acuita, siamo sempre puntualmente intervenuti, sia in Consiglio comunale che a mezzo stampa (28/6 – 11,19,23/7 2017; 12,24,25/01 – 16/5 – 5/6 2018, solo per citarne alcuni), senza mai assumere forme di solidarietà di maniera o, peggio, opportunistiche ma cercando sempre di avanzare proposte concrete.
A tal proposito abbiamo sempre sostenuto che, in mancanza di provvedimenti che “salvassero” il CAB conservandone l’autonomia, l’unica soluzione possibile sarebbe stata l’accorpamento ad altro Consorzio della Campania. Se al tempo era concreta l’ipotesi del Consorzio Generale del Bacino Inferiore del Volturno oggi, soprattutto dopo la deliberazione di Giunta Regionale n° 679, è chiaro- continua il comunicato del coordinatore- a tutti la necessità di accorpare il CAB al Consorzio di Bonifica delle paludi di Napoli e Volla (a cui sono state assegnate le funzioni dell’Ente aurunco fino al 31 dicembre 2018, con dotazione finanziaria di 500.000 euro).
Per tutto ciò, chiediamo con forza che si proceda spediti all’accorpamento definitivo del CAB al Consorzio di Bonifica delle paludi di Napoli e Volla e che i “soliti noti” facciano, una volta per tutte, chiarezza e non intralcino un’operazione che è divenuta di vitale importanza per la sicurezza del territorio e per la sopravvivenza dei lavoratori, stremati ed umiliati da ben 44 mesi”, conclude Bevellino.
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