Cronaca nera

SESSA AURUNCA – Accusata di aver cercato di rapire il figlio, il padre racconta in udienza il suo tentativo di proteggerlo

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Accusata di aver tentato di rapire il figlio con l’aiuto dei genitori. E’ iniziato ieri, dinanzi al giudice dott. De Santis della Sezione Penale di Santa Maria Capua Vetere, il processo che vede come imputati la donna che il 22 ottobre del 2019, secondo l’accusa, cercò di rapire suo figlio (collocato dal Tribunale civile di S. Maria presso il domicilio paterno) aiutata dai suoi genitori in una frazione di Sessa Aurunca.

Al contempo, poiché a seguito della vicenda, i predetti hanno sporto denuncia contro il padre, difeso dall’avvocato Stefano Alfieri, che secondo la difesa si immolò per sventare il rapimento, è nato un procedimento “a parti invertite” nel quale tutti sono allo stesso tempo sia imputati che persone offese da reato.

All’udienza del primo marzo, è stato escusso il padre del minore (dell’età di 6 anni) il quale ha confermato quanto effettivamente denunciato all’epoca, ossia che tornando da lavoro trovava appostata l’auto degli ex suoceri a metà tra la casa della nonna del piccolo e la ex casa coniugale e la moglie, difesa dall’avvocato Gerardo Auletta , insieme alle altre due figlie stavano facendo visita al piccolo.

Con la scusa di uscire a giocare con il cagnolino la moglie chiedeva all’uomo se il minore potesse uscire di casa, sempre secondo il racconto dell’uomo. Richiesta accolta dal padre che poco dopo sentì le urla provenire dalla strada.

Precipitatosi trovava i suoceri, insieme all’ex moglie che cercavano di infilare in auto il piccolo che invocava l’aiuto paterno. Immolatosi e afferrato il piccolo veniva ferocemente aggredito, tant’è che in udienza la parte civile/imputato esibiva una sua foto post aggressione dalla quale si è notata la maglia ridotta in brandelli.

Il Giudice ha rinviato l’udienza a giugno per sentire la madre ed i nonni del piccolo.

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