Disagi & Cronaca cittadina

SESSA AURUNCA – Strada di collegamento tra Piedimonte e la stazione chiusa al traffico, Fusco: frazione sempre più isolata

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Il consigliere comunale Antonio Fusco dopo aver avviato una petizione popolare per garantire la sicurezza stradale nelle frazioni di Avezzano, Sorbello e Carano, oggi segnala le gravi difficoltà che attanagliano Piedimonte Massicano “isolata con gravi disagi per residenti ed autotrasportatori, gli unici a pagare l’incapacità dell’amministrazione

comunale di relazionarsi con l’Ente Provinciale. Eppure riescono a collaborare se si tratta di sostenere Forza Italia e non gli interessi del cittadino”, esordisce.
E continua: “La strada di collegamento sp 125 ( via Scalo Ferroviario) che collega la frazione Piedimonte di Sessa alla Stazione ferroviaria è stata improvvisamente chiusa al transito per un periodo di circa 15 giorni, come specificato dall’ordinanza provinciale, giunta al protocollo un giorno prima della chiusura al traffico e solo oggi ( 27/10) sull’albo pretorio

del Comune; la motivazione è rappresentata da lavori di manutenzione del ponticello nei pressi della ex Boston che giace da anni in condizioni precarie. Il tutto senza preavviso, soprattutto per i residenti diretti a lavoro ed obbligati a fronteggiare disagi e ritardi. Come se non bastasse, ciò avviene contemporaneamente ai lavori per il progetto “Bandiera Blu” sulla sp 104 nel tratto che collega Piedimonte alla SS Domitiana rendendolo- continua- non percorribile e chiuso

al traffico.
Una situazione paradossale da affrontare con urgenza e che porremo all’attenzione dei Dirigenti e dei consiglieri dell’area moderata dell’ Amministrazione provinciale. Inoltre, l’unica strada che ora consente

di raggiungere la zona industriale, la sp 283, conosciuta meglio come via Stazione, giace da mesi in condizioni fatiscenti e non è più in grado di reggere da sola il traffico giornaliero di circa 100 tir diretti agli insediamenti industriali. In caso di sinistro cosa succederebbe?”, si chiede Antonio Fusco.