SESSA A. / CASTELFORTE – Centrale nucleare, interinali assunti e poi licenziati dalla Nucleco appesi ad un filo: che fine faranno?
SESSA AURUNCA / CASTELFORTE (Matilde Crolla) – Il Decreto Dignità, grazie alla mediazione dei referenti locali del Movimento Cinque Stelle, scongiura il licenziamento di 83 dipendenti della Sogin, ma non salva i sei padri di famiglia assunti dalla Nucleco nel 2014 e poi successivamente licenziati. Sono due anni circa che sei dipendenti della società satellite della Sogin sono in attesa di conoscere
quale sarà il loro futuro occupazionale. Sei padri di famiglia provenienti dal basso Lazio e dal sessano che attendono risposte. La Nucleco li assume nel 2014. Sono interinali e dunque hanno un contratto corrispondente alla loro funzione. Lavorano presso la centrale nucleare del Garigliano (dove la Sogin sta svolgendo operazioni di decommissioning) per un certo periodo di tempo e poi licenziati con
la promessa di essere riassunti non appena si presenta la necessità. Nel corso dei due anni successivi all’assunzione vengono chiamati in diverse circostanze per essere sottoposti alle visite mediche, ma a queste non fa seguito la firma del contratto. Oggi, dopo la notizia dell’intesa tra il Ministero dello Sviluppo Economico e Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil a salvaguardia dei lavoratori
dell’azienda incaricata nell’azione di decommissioning della centrale nucleare del Garigliano, i sei lavoratori della Nucleco vogliono conoscere cosa è riservato invece per loro: se da un momento all’altro saranno richiamati o dovranno iniziare a girarsi intorno e trovare un’occupazione altrove.
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