Politica

REGIONALI – Pd, Schiavone ad un passo dalla candidatura con la ‘benedizione’ di Graziano… e di Oliviero

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla / Francesco Mantovani)) – Tanto tuonò che piovve: Massimo Schiavone è ormai ad un passo dalla candidatura nella lista del Partito Democratico. Dalla direzione regionale del partito, tenutasi ieri sera a Napoli, è arrivato il via libera alla

candidatura con i democratici del presidente del consiglio comunale sessano, recentemente estromesso dalla lista messa in piedi dal binomio Bosco-Mastella in occasione delle regionali di fine settembre. L’assemblea

ha infatti votato all’unanimità la rosa dei candidati della provincia di Caserta. L’operazione – secondo quanto circola negli ambienti politici provinciali – porterebbe la firma del consigliere

regionale, nonchè presidente della Commissione Sanità, Stefano Graziano. Una mossa strategica finalizzata non solo a riportare nella sua ‘casa natale’ il giovane politico sessano ma anche e soprattutto

ad assicurare al partito quel serbatorio di voti potenziali necessario per garantire al Pd già ai nastri di partenza la sicurezza del secondo seggio in caso di affermazione del centrosinistra. Motivo per il quale è

facile intuire che la mossa di Graziano non poteva non trovare consenso a Roma prima e a Napoli poi. I giochi sembrano praticamente fatti. Anche in virtù del fatto che la candidatura di Schiavone nel Pd ha ricevuto il nulla osta ieri nel capoluogo partenopeo anche dei delegati del consigliere regionale Gennaro Oliviero il cui feudo

elettorale è proprio il territorio aurunco. Difficile, infatti, pensare che Oliviero dal canto suo non si sia fatto i propri conti. La garanzia del secondo seggio potrebbe da un lato riportare il plenipotenziario sessano nuovamente in seno al consiglio regionale; dall’altro fornirgli in un certo senso l’alibi

perfetto nel caso non riuscisse a mettere il muso davanti a Graziano col quale da tempo è in atto una sfida per il primato nel partito in Terra di Lavoro. E Schiavone? Possibile che non abbia fatto i conti con quanto stia accadendo in casa Pd? Difficile anche questo. A Schiavone la candidatura nel Partito democratico potrebbe infatti far comodo sotto più punti di vista. Prima di tutto perché nel Pd troverebbe

una casa dalle fondamenta più che solide che difficilmente troverebbe in altri partiti minori, le cui liste già praticamente pronte sono state cucite su misura per chi da tempo si sta spendendo per metterle in piedi. E l’ipotesi di restare fuori dalla partita in casa Schiavone

nessuno pare mai averla presa in considerazione alla luce soprattutto degli investimenti messi in campo e ostentati in ogni dove. In secondo luogo, sfidare frontalmente Oliviero, col quale i rapporti si sono in questi mesi praticamente ridotti al lumicino, può essere considerata senza dubbio una sfida rischiosa sì ma anche stimolante. Anche perché, come la politica insegna, non sempre le sconfitte si rivelano poi tali. Quelle apparenti spesso aprono la strada a nuove opportunità politiche ignote ai non addetti ai lavori.