PIEDIMONTE MATESE – Comunali, Leuci: il destino della nostra città è soltanto nelle mani di chi è libero

PIEDIMONTE MATESE (Francesco Mantovani) – Riportare Piedimonte Matese ad occupare un ruolo centrale nel panorama matesino perché, mentre la città vive uno dei suoi periodi più drammatici a livello politico, sociale ed economico, alcune comunità limitrofe sono cresciute. Lo ha detto il candidato sindaco Costantino Leuci nel corso della conferenza stampa di presentazione della lista ‘Progetto Piedimonte’. Affinché il capoluogo possa tornare il punto di riferimento per tutto il comprensorio occorrono in primo luogo competenza, coesione e piena libertà di pensiero. Se si è capaci di presentare progetti seri e funzionali allo sviluppo della città, i finanziamenti dovranno necessariamente arrivare perché la filiera dei fondi regionali segue un preciso percorso istituzionale e non partitico o peggio ancora personalistico. <<Le risorse finanziarie – ha detto Leuci – non appartengono alla disponibilità del singolo uomo politico

che ne possa fare all’occorrenza quello che vuole, che possa favorire o sfavorire una comunità. Noi siamo convinti – ha aggunto – che Piedimonte possa recuperare l’orgoglio di essere una comunità forte e coesa e sarà soltanto per questo che le risorse finanziarie spetteranno alla nostra città e non perché saranno regalate da qualcuno>>. Accennando alla paralisi in cui da tempo la città è rimasta ingabbiata, il candidato sindaco di ‘Progetto Piedimonte’ ha spiegato anche che <<ci sono oggi cinque o sei cantieri di lavori pubblici che sono stati avviati in ragione di finanziamenti chiesti e ottenuti da passate amministrazioni ma che purtroppo sono fermi da tempo perchè chi aveva il dovere di portarli anche soltanto a compimento non è stato in grado di farlo>>. Pertanto, << se non c’è un gruppo di amministratori – ha concluso Leuci – che unisca competenza, dedizione

e assolutà libertà di pensiero, se queste risorse arrivano in un terreno arido e incapace, si perderanno in mille rivoli più o meno legittimi, più o meno leciti, ma si perderanno e la comunità non se ne gioverà mai pienamente>>. Dalla conferenza è emerso nitidamente tutto l’entusiasmo, dipinto sul volto del candidato sindaco quanto del resto della compagine, che solitamente descrive meglio di tante parole la differenza tra chi scende in campo per essere parte attiva di un progetto dalle semplici pedine, chiamate dai piani alti e inserite in contesti la cui eccessiva eterogeneità si espone più facilmente al rischio della frammentazione.
