Cultura e Spettacolo

MONDRAGONE – La toccante testimonianza della volontaria palestinese Souzan Fatayer all’evento ‘Letture in cantina’

MONDRAGONE (Matilde Crolla) – Toccante testimonianza venerdì scorso a Mondragone di Souzan Fatayer, volontaria palestinese, ospite dell’associazione ‘Eva – E’ vietato astenersi’ presso le Cantine Collefasani. Souzan ha raccontato ad un pubblico gremito ed in religioso silenzio la sua esperienza di peace builder. La volontaria, di padre palestinese e di madre abruzzese, è intervenuta al secondo appuntamento di ‘Letture in cantina’, l’evento organizzato dal sodalizio mondragonese che ha visto, tra l’altro, anche la presenza

della scrittrice e giornalista Floriana Lipparini. “La differenza tra religioni non l’ho mai vissuta in Palestina. Ho sempre vissuto la cultura cristiana e musulmana contemporaneamente. Non c’è mai stata la differenza tra cristiani, musulmani e samaritani da noi in Palestina. La differenza ho iniziato a vederla qui, da quando sono a Napoli… La condizione di noi palestinesi dal ’67 in poi è stata vivere sempre in una situazione di guerra. Non ho mai vissuto in pace. Noi non sappiamo cosa vuol dire uscire dalla propria città senza avere un posto

di blocco, andare liberamente al mare. Negli anni ’80 come palestinese in Italia e come volontaria ho deciso di aiutare il mio popolo che da anni vive una condizione difficile. Ho deciso di ospitare alcuni bambini palestinesi a Napoli. Loro hanno sempre vissuto nei campi profughi e non sanno cosa significhi vivere senza bombardamenti. La loro venuta a Napoli serviva soprattutto per dare loro un po’ di speranza. Speranza che abbiamo perso da quando in Palestina c’è l’occupazione militare, visto che a differenza di quello che si dice non c’è mai stato

un processo di pace, non c’è mai stato rispetto della legalità internazionale”. E continua: “Un giorno a Napoli portammo i bambini al mare. Uno di loro mi si avvicinò e mi disse di aver visto i pesci camminare in mare. I pesci nuotano. Mi vennero i brividi. Un bambino che per la prima volta vede i pesci. E’ difficile aiutare coloro che non hanno mai visto il mare nonostante le loro case siano vicino alle coste”. E continua: “Quando portammo i bambini a Napoli e sentirono i fuochi della Festa dell’Assunta si misero sotto i letti spaventati. Pensavano che si trattasse di bombardamenti. Per loro è impossibile vivere senza bombardamenti!”. Souzan Fatayer ha poi raccontato che “i nostri medici non

possono fare corsi di aggiornamento. Abbiamo tanti bambini con malattie di vario genere, soprattutto talassemici. Abbiamo aiutato più di 300 bambini facendoli venire in Italia per sottoporli ad interventi. La situazione adesso è peggiorata ancora di più. Ci sono donne che assistono all’arresto del loro marito. L’esercito porta tutta la famiglia in una stanza e fanno spogliare la donna dinanzi ai suoi figli e a suo marito. Una vera umiliazione. Bambine che vanno a scuola e i soldati che le perquisiscono per strada. Parliamo sempre di libertà, ma libertà di cosa? Un tempo c’era la democrazia, ormai non esiste più. Se la legalità internazionale vale per tutti dovrebbe valere anche per Israele”. Intenso anche l’intervento della scrittrice e giornalista Lipparini che ha dialogato con la presidente dell’associazione Teresa Lisa Pagliaro ed ha colto l’occasione per presentare il suo libro Per altre vie, una riflessione sulle radici delle guerre, sull’ordine patriarcale, sulla rinascita degli integralisti, sulle politiche bellicistiche e sulla differenza del pensiero di genere.