CULTURA & DINTORNI – Taglio del nastro alla mostra ‘Esplosione’ dell’artista Paolo D’Alessandro

CULTURA & DINTORNI – Taglio del nastro, presso lo spazio espositivo del Punto IAT del Comune di Formia, alla mostra “Esplosione” di Paolo D’Alessandro, presentata dal critico d’arte Rosario Pinto. Paolo D’Alessandro, pittore, è nato nel 1966 a Sessa Aurunca-Cellole. Consegue il diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Entra tra i Frati Minori Conventuali di Napoli conseguendo la Licenza in Teologia e il Diploma di Beni Culturali della Chiesa. È ordinato sacerdote nel 2005. È attualmente parroco a Baia Domizia. Ha da sempre partecipato attivamente alla vita artistica, riscuotendo ovunque successi di critica e di pubblico. Le sue opere figurano in chiese, collezioni pubbliche e private, sia in Italia che all’estero. “In questa

raccolta di acqueforti, D’Alessandro affronta il tema potente e primordiale dell’esplosione vulcanica, trasformandolo in un viaggio simbolico che parla anche all’anima contemporanea. Il vulcano non è soltanto protagonista, ma diventa emblema della forza che travolge e trasforma, della materia che si fa linguaggio spirituale e memoria. Le immagini, tutte in bianco e nero, con sfumature di grigio modulato e profondo, evocano un paesaggio che si muove tra la tragedia e la visione, tra la cronaca naturale e l’archetipo. La scelta del monocromo si carica di significato: l’esplosione è qui rappresentazione simbolica della deflagrazione della guerra – un richiamo all’insensatezza dei conflitti, alla brutalità

che devasta e cancella. Ma allo stesso tempo, queste stesse immagini offrono uno spiraglio: la speranza di una pace, suggerita dall’armonia compositiva, dalla bellezza essenziale del segno, dalla luce che talvolta affiora dai contrasti più oscuri. Spirali che si avvitano come percorsi interiori, triangoli che generano tensioni e direzioni, diagonali che attraversano la scena destabilizzandola e insieme vivificandola. Alcune composizioni si aprono come raggere, suggerendo una forza che si irradia, che espande la materia verso una nuova forma possibile. E poi i dettagli: i segni sull’erba che raccontano il passaggio del vento, il respiro della natura che nonostante tutto continua, accarezza e trasforma. Il vento

stesso, presente nei tratti obliqui e nei movimenti insinuanti, diventa simbolo di transizione, di purificazione, di possibilità. La tecnica dell’acquaforte si dimostra alleata perfetta per questa visione. Il segno inciso pare emergere dal foglio con la stessa energia con cui la lava squarcia la crosta terrestre. Texture, chiaroscuri, graffi e pieni si combinano in un equilibrio instabile eppure preciso, capace di emozionare e interrogare. In queste acqueforti si legge la tensione costante fra distruzione e rinascita, fra caos e armonia, fra dolore e bellezza. È un racconto

silenzioso, inciso, che si muove sotto la superficie visibile, un invito a guardare oltre l’evento naturale per riconoscere il riflesso profondo delle nostre inquietudini umane. E, infine, la possibilità di una riconciliazione: tra uomo e natura, tra spirito e materia, tra guerra e pace. Una Mostra che non si guarda soltanto con gli occhi, ma si attraversa con i sensi e con l’anima, lasciando una traccia viva, come il solco di una ferita che diventa memoria, e poi visione”. Questo il commento di Palma Aceto, artista e curatrice d’arte. La Mostra resterà aperta tutti i giorni dalle ore 18.00 alle 20.30 fino al 1° giugno.
