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CELLOLE – Primo comizio di ‘Cellole si rinnova’, i candidati agli avversari: “Basta con la macchina del fango, pensiamo ai progetti”

CELLOLE (Matilde Crolla) – Francesco Lauretano, candidato a sindaco della lista ‘Cellole si rinnova’, ha presentato ieri sera ufficialmente agli elettori la sua squadra composta da Franco Sorgente, Armando Calenzo, Rossella Cappabianca, Tiziana Sangiorgio, Simona Di Paolo, Veronica Felaco, Ferdinando Ponticelli, Angelo Freda, Gennaro Caliendo, Luigi Verrengia, Modestino Verrengia detto ‘Modesto’, Vito Zannini. A fare da moderatore è stato Rolando Griffo. In una piazza Nassiriya gremita di gente, tra sostenitori e curiosi, l’avvocato cellolese ha spiegato pubblicamente le ragioni della scelta di scendere in campo. “Cellole si rinnova

all’insegna di un cambiamento che punta sull’efficienza della pubblica amministrazione, su idee e progetti che abbiamo e che se voi ce ne darete la possibilità renderemo concreti” ha affermato Francesco Lauretano. “Creeremo un’altra sagra oltre a quella dei fagioli, ossia quella delle crespelle e degli auanti. Metteremo al centro dell’attività amministrativa la cultura, favorendo gemellaggi con altre realtà. Dimostreremo la nostra vicinanza agli anziani, istituendo una delega ai diversamente giovani. Come istituiremo una delega alle frazioni”, ha dichiarato il candidato sindaco che nel suo intervento non ha potuto evitare di rispondere alle provocazioni lanciate venerdì sera dagli avversari. “Basta con la macchina del fango. Il bilancio non è affatto malato. E’ un bilancio tecnico, frutto di un’azione mirata sui tributi, un’azione

che non penalizza chi paga regolarmente. Pensiamo alle letture dei contatori dell’acqua, dal 2000 che non venivano effettuate. Vi sembra normale?- ha chiesto Lauretano-. Bisogna pagare a consumo e non una tantum”. Ma sono intervenuti anche i candidati consiglieri nel corso del comizio di ieri sera. Ognuno di loro ha esposto i propri progetti. Ma non sono mancati momenti di polemica. C’è stato

chi ha invitato ad una campagna elettorale dai toni bassi, fatta nel rispetto dell’avversario. Chi invece ha voluto puntare il dito contro la lista concorrente rispondendo alle provocazioni ricevute. “Finalmente siamo noi di fronte a voi, senza mediatori, senza internet, senza Facebook. Non abbiamo bisogno di altre affermazioni, di una

ricerca spasmodica di pubblicità, ma solo di parlare del nostro programma e di una via d’uscita dignitosa ai problemi che toccano la nostra città”, sono state le parole di esordio di Modestino Verrengia. “Io sarò il ragazzo di sempre- ha sostenuto Luigi Verrengia-. Quello che sta per strada ed ascolta le istanze dei suoi concittadini. Come si può pensare di affidare la gestione della macchina amministrativa a dei neo patentati?”. Ma anche Veronica Felaco non le ha mandate a dire. “Cellole ha bisogno di un’amministrazione competente, perché si parla del nostro futuro e del futuro dei nostri figli. La lista avversaria si

chiama ‘Cellole Libera’, ma libera da chi? Da qualche catene? I nostri avversari hanno detto che non hanno poteri forti alle loro spalle, ma dagli ultimi selfie ho potuto notare che non così. Sembra una lista studiata a tavolino per un’unica famiglia dove il sindaco, il vicesindaco ed il segretario personale del sindaco saranno componenti della stessa famiglia. Hanno fatto una campagna elettorale diffamando, dicendo che noi siamo brutti e cattivi. Noi siamo persone per bene, professionisti. Non abbiamo bisogno di un lavoro. Vogliamo essere un valore aggiunto per il nostro paese”. “Il nostro candidato sindaco

ha una grande conoscenza del territorio e di competenze amministrative che in questo momento non ci sono. Cellole oggi va riprogrammata, dobbiamo pensare alla rigenerazione del tessuto urbano, tutelando l’ambiente”, ha sostenuto Ferdinando Ponticelli. “Cosa farò se dovessi essere eletto? Farò in modo che ogni cittadino quando entra in Comune possa sentirsi a casa”, ha affermato Angelo Freda. Promozione del turismo, valorizzazione del territorio attraverso collegamenti con le altre realtà tra le proposte di Gennaro Caliendo e Vito Zannini. Servizi sociali, vicinanza ai cittadini meno abbienti, consultori, punti di ascolto, piattaforma

regionale per potenziare i servizi sociali, assistenza domiciliari agli anziani e ai disabili sono tra gli obiettivi di Tiziana Sangiorgio, Simona Di Paolo e Veronica Felaco. Anche Rossella Cappabianca è intervenuta in merito: “Il mio impegno è quello di sempre, mettere a disposizione le mie competenze professionali. La politica è servizio ma anche rispetto dell’avversario. Sin dall’inizio di questa campagna elettorale i nostri avversari

hanno innescato un meccanismo di offese personali, è contrario ad ogni logica di senso civico. Come si può professare il cambiamento e voler aiutare i giovani quando si vanno a screditare altri giovani del territorio. Voglio chiarire un’etichetta che mi è stata affibiata: la mia vicinanza ad un consigliere regionale nasce da un rapporto personale nato per la mia attività professionale”. Non è mancato un riferimento della Cappabianca ad Umberto Sarno: “Caro Umberto probabilmente

tu neanche ci sei mai stato in Regione Campania, se vuoi ti ci accompagno io. Martedì mattina in Regione ci sarà un’importante incontro sul litorale domizio, noi ci andremo perché il nostro candidato sindaco conosce i bisogni del territorio. Poi è vero che ho dialogato con voi ma se poi ho cambiato idea è perché il vostro progetto è vuoto, costruito sui rancori personali e i fatti lo dimostrano. E poi sappiamo bene anche un’altra cosa, il nome femminile della vostra candidata sindaco è gestita da qualcun altro che regge i fili da dietro. La figura femminile non può essere oggetto di propaganda politica”. Franco Sorgente ha, invece, evidenziato

il lavoro già avviato in questi due anni di amministrazione che ha portato alla nascita di una scuola calcio dedicata a Claudio Bartolini con più di cento bambini iscritti, alla nascita di un Comitato Pro Carnevale che ha reso tale manifestazione tra le più amate del territorio. Per non parlare della promozione dell’agricoltura con progetti finalizzati alla valorizzazione della coltura del fagiolo cannellino tipico di questa zona.

Toni forti sono stati, invece, quelli di Armando Calenzo che ha dimostrato sul palco di volersi togliere più di un ‘sassolino dalla scarpa’. “Io il bilancio l’ho approvato per un senso di responsabilità, non si poteva bloccare la macchina amministrativa. Il bilancio così com’è non è un bilancio bello, si dovrà intervenire con le variazioni di bilancio, ma andava approvato per una questione di serietà e responsabilità”.

 

 

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