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CELLOLE – ‘Omissis 01, la vera storia di Rosa Amato’, la presentazione del libro di Capecelatro incanta gli studenti della media ‘Serao-Fermi’

CELLOLE (Matilde Crolla) – ‘Omissis 01, la vera storia di Rosa Amato: camorrista per vendetta, pentita per amore‘, lo scrittore e giornalista Fabrizio Capocelatro ha presentato questa mattina nell’aula magna ‘Franco Compasso’ della scuola media di Cellole il suo ultimo libro dedicato a Rosa Amato. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo sezione di Cellole, presieduta da Pietro Lissa, presente con una delegazione, e dal dirigente scolastico dell’istituto ‘Serao-Fermi’, Luigi Sorreca. Attraverso la proiezione di una puntata della serie tv di Sky, ‘Camorriste’, dedicata

proprio alla storia vera della donna di Santa Maria Capua Vetere, gli studenti di Cellole hanno potuto comprendere più da vicino le vicissitudini di una ragazza, proveniente da una famiglia normale, che ad un certo punto si è vista costretta ad intraprendere una strada diversa dalle sue aspettative. La morte del fratello Carlo spinge la giovane donna, insieme al padre Salvatore, a perdere di mira l’obiettivo della laurea in Giurisprudenza per sete di vendetta. Inizia così una scalata vertiginosa che porterà la sua famiglia a diventare un vero e proprio clan operante nel territorio sammaritano e casertano, tanto da porsi in contrasto con i ‘Casalesi’, presumibilmente responsabili della morte del giovane. L’incontro di oggi, che ha visto

la partecipazione del commissario prefettizio del Comune di Cellole, Maria Luisa Fappiano, del tenente Giovanni Russo, comandante del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Sessa Aurunca, è stato sicuramente uno degli incontri più significativi destinati agli studenti sul tema della legalità. “E’ per me oggi una grande sorpresa, un salto di qualità parlare di legalità in maniera così originale. La legalità non ha a che fare solo con la legge, ma anche con le scelte antropologiche di ognuno di noi. Lo scrittore Capocelatro- ha spiegato la Fappiano- per parlare delle scelte antropologiche ha dato un volto. Vendetta ed amore sono alcuni degli attributi del bene e del male. Sono le scelte a farci essere quello

che siamo, non le nostre naturali inclinazioni”. A prendere la parola è stato poi Pietro Lissa che dopo aver ringraziato i presenti ha spiegato che il senso dell’incontro è finalizzato proprio a credere sempre di più nelle istituzioni. E’ stato poi l’autore del libro Capocelatro a fare delle premesse sul suo scritto e ad interrogare i ragazzi della scuola media. Ci si è soffermati sul concetto di ‘scelta’, di ‘imprevisto drammatico che distoglie dagli obiettivi’. I ragazzi hanno anche spiegato cosa pensano sia ‘il camorrista’. L’incontro formativo è continuato con la visione del film. Poi a prendere la parola è stato il tenente Russo. “Il camorrista non è una persona normale. Il camorrista è un perfido che non merita alcun rispetto. Questa

storia la conosco bene, per quindici anni ho comandato la stazione di Villa Literno in quegli anni e vi posso assicurare che queste storie le abbiamo vissute. Ho visto tanti morti di camorra, anche giovanissimi. Anche a Sessa Aurunca abbiamo un clan operativo, ma sono fiero dell’operato che stiamo portando avanti da anni per debellare il fenomeno della criminalità organizzata. I camorristi- ha continuato Russo-, non hanno rispetto del territorio, lo inquinano, lo devastano. Non hanno neppure rispetto per sé stessi. Siete in una fase delicata. Vi invito a respingere tutti i fenomeni di ingiustizia sociale. Dovete respingere la criminalità organizzata”. Tra i presenti stamattina vi era anche il candidato sindaco della lista ‘Cellole Libera’, Cristina Compasso, che nel salutare

i presenti ha preso la parola affermando: “Sono un avvocato, ho sempre agito seguendo il principio della legalità. Principio che ho impartito anche alle mie figlie. Se i cittadini lo vorranno amministrerò questo paese e lo farò proprio in virtù di quel senso di giustizia e legalità che mi è stato tramandato dai miei genitori. Credo fortemente nel ruolo della scuola rispetto all’affermazione di quel principio”. Anche l’avvocato Lino Romano, componente dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo, è intervenuto: “Ascoltate i vostri genitori, ascoltate le persone più adulte di voi quando vi esortano ad aprire gli occhi, a fare attenzione. Non lo fanno per ammonirvi ma solo perché con la loro esperienza sono in grado di comprendere subito

se state correndo un pericolo, se vi siete incamminati su una strada sbagliata. La camorra va combattuta partendo dalla società. Essa si nutre del consenso sociale. Bisogna fare in modo che questi individui vengano isolati e non osannati”. L’incontro è terminato con una serie di domande interessanti poste dagli studenti alle quali ha risposto l’autore. Fabrizio Capocelatro ha sottolineato che la camorra come la mafia può essere debellata, basta iniziare a combatterla partendo dalle piccole cose.

 

 

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