CELLOLE – Maresca proclamato cittadino onorario: una piazza per Livatino, Falcone e Borsellino tra le sue proposte
CELLOLE (Matilde Crolla) – “Da cittadino cellolese ti faccio la mia
prima proposta caro sindaco e amico, quella di inaugurare una
piazza ai magistrati, martiri ed eroi Falcone, Borsellino e
Livatino”. Il magistrato Catello Maresca, ieri in piazza Raffaello,
ha ricevuto dal primo cittadino Guido Di Leone
la cittadinanza
onoraria. Un evento eccezionale a coronamento di un sogno
realizzato da Di Leone, ossia quello di indossare la fascia tricolore
cellolese, raggiunto dopo un percorso politico iniziato proprio con
Catello Maresca ospitato per la prima volta
nella cittadina
litoranea quando all’epoca l’attuale sindaco era il giovane
presidente del Comitato Civico Cellolese. Con la voce rotta dalla
commozione il sindaco Guido Di Leone ha dichiarato: “Oggi
abbiamo un uomo dello Stato qui. Un uomo che ha messo dinanzi
alla propria liberà e serenità la battaglia
contro la criminalità
organizzata. Andava dato un segnale alla cittadinanza e
soprattutto ai giovani. La cittadinanza onoraria ad un uomo dello
Stato come Catello Maresca era tra i primi obiettivi del nostro
programma elettorale ed oggi siamo qui”. Di Leone ha
menzionato alcune delle attività portate a termine dal
Procuratore di Napoli, come l’arresto di Zagaria, quello di Setola,
la partecipazione all’operazione ‘Gomorra’. “Catello Maresca ha
subito più volte minacce, una vita
spesa alla lotta alla criminalità
organizzata. Conosce il nostro paese, gli scandali del nostro
Comune come quello dell’Eco4, che ancora resta un mistero. Il
nostro paese ha il dovere di dare un segnale chiaro che sia da
esempio per il nostri giovani”, ha concluso
Di Leone. “Quando
Guido lo nomina gli brilla la luce negli occhi e quella luce deve
brillare in ognuno di noi, quella luce a cui Livatino ha ispirato la
sua condotta divenendo patrono dei magistrati d’Italia- ha
esordito così don Lorenzo Langella, parroco di Cellole, presente
alla cerimonia-. Da uomo di onore, onore di servire umilmente la
Patria. Nel suo diario appuntò che a nessun uomo è data la
pienezza della luce e quella luce deve
renderci capaci di
riorganizzare la nostra azione, il nostro atto pubblico
nell’amministrazione del bene comune orientando il percorso di
ognuno di noi. Per me è bello essere qui stasera. Spero che la
visita a tanti Comuni le abbiano dato l’input per impegnarsi in
prima persona nella possibilità di esercitare la funzione di sindaco
in una città. E’ li che la mafia, la camorra
che deve essere
sconfitta, nell’esercizio della politica come più alta forma di carità
come dice il Concilio Vaticano secondo”. Dinanzi all’intero
consiglio comunale di Cellole, al vicesindaco di Roccamonfina, alla
polizia, ai carabinieri, all’associazione Arma dei Carabinieri in
Congedo, alla polizia municipale, alla Protezione Civile, al
dirigente scolastico dell’istituto Alberghiero
Anna Maria Orso (i
giovani studenti per l’occasione hanno preparato un ricco buffet
che ha avuto il plauso dell’assessore all’Istruzione Martina Izzo
ndr), ai docenti dell’istituto comprensivo ‘Serao-Fermi’, alla
cittadinanza il magistrato Maresca ha esordito: “Cari concittadini
di Cellole, caro amico sindaco. Hai detto che ti ho portato
fortuna, spero dunque sia reciproco
per la mia prossima sfida al
Comune di Napoli. Io sono un concittadino impegnativo, mi
faccio, sentire, mi faccio vedere e faccio anche proposte. Credo
molto nella tenacia che spinge un giovane come te a proporsi per
gestire la propria città, la cosa più bella a cui si possa ispirare,
partendo dal sociale. Perché la politica deve tornare ad essere un
servizio per i cittadini. Ricordo spesso quello che diceva mio
padre, professore di filosofia, nelle nostre lunghe chiacchierate.
Lui asseriva che per gli antichi greci la politica deve essere cura
dei cittadini. Ho sempre creduto in questo, ho sempre creduto
nella possibilità di valorizzare le
persone per bene sconfiggendo
la criminalità organizzata, senza pensare alle minacce, alle
nottate ai pericoli. Credo che nella vita ognuno di noi ha sognato,
immaginato un momento come questo. La voce rotta dalla
commozione, gli occhi pieni di lacrime
di emozione vera di chi le
cose le sente col cuore e le fa perché gli provengono dall’anima.
Io questo lo prendo come un valore aggiunto nella vostra scelta di
farmi concittadino. Vi dico grazie”, ha concluso Maresca.
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