Disagi & Cronaca cittadina

CELLOLE – In bilico tra la vita e la morte, salvato dai medici dell’ospedale ‘San Rocco’: la storia di Felice

CELLOLE (Matilde Crolla) – Era in bilico tra la vita e la morte. E’ giunto presso il pronto soccorso dell’ospedale ‘San Rocco’ di Sessa Aurunca con una preoccupante tachicardia. I medici hanno capito immediatamente che andava trattato come ‘codice rosso’ e non hanno perso tempo a sottoporlo ai controlli del caso. E’ stato trasferito in terapia intensiva e monitorato per ventiquattro

ore. Poi è arrivata la decisione di trasferirlo con l’ambulanza all’Ospedale dei Pellegrini di Napoli dove all’indomani è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico di ablazione cardiaca da parte dei medici della Divisione di Cardiologia ed Unità di Terapia Intensiva Cardiologica del nosocomio partenopeo. Ora sta bene, è salvo, e tra qualche giorno ritornerà anche al lavoro.

E’ quanto accaduto nel mese di marzo ad un cittadino di Cellole, Felice Pompeo, 62 anni. Felice ci ha contattati per raccontare la sua storia allo scopo di lanciare un messaggio sulla ‘buona sanità’ campana. “Si sente spesso parlare di malasanità, ma credo che sia giusto anche raccontare di quanti medici professionali e gentili ci sono in Campania, come

all’ospedale ‘San Rocco’ e all’Ospedale dei Pellegrini di Napoli- ha dichiarato Felice Pompeo-. La mia storia è una come tante che non sempre vengono alle cronache, perché è più facile raccontare quello che non va. Invece io devo ringraziare con tutto me stesso i medici dell’ospedale di Sessa Aurunca che mi hanno trattato con attenzione e riguardo, monitorandomi 24 ore su 24. Devo ringraziare

dapprima i medici del pronto soccorso che hanno subito compreso la gravità della mia condizione. Io sono arrivato in ospedale con una crisi di tachicardia con sospetta preeccitazione ventricolare. Immediatamente mi hanno trasferito in Terapia Intensiva dove i medici del reparto di Cardiologia e di Terapia Intensiva si sono presi cura di me monitorandomi. Devo ringraziare gli infermieri e gli OSS, come

devo ringraziare i medici dell’Ospedale dei Pellegrini che mi hanno preso in cura e sottoposto ad intervento chirurgico non facendomi mai perdere la speranza. Voglio dire grazie a tutti coloro che mi sono stati vicino. I medici sono stati per me degli angeli. Voglio ringraziare i miei colleghi che in questi giorni difficili non mi hanno mai fatto mancare il loro affetto. Ma prima di tutti voglio ringraziare

mia moglie che mi ha accudito ed è stata la mia prima ‘dottoressa’. Mi sento fortunato, ora mi sto riprendendo e tornerò alla mia vita di sempre, ma tutto questo lo devo a chi mi ha salvato, ai medici dei due ospedali che non hanno mai abbassato la guardia. La buona sanità esiste e ce l’abbiamo ad un palmo di naso”.