Cronaca nera

CELLOLE – Imputato per atti persecutori, i video e le foto ‘smontano’ il castello accusatorio contro un 40enne

CELLOLE – Si è tenuta innanzi al Giudice Monocratico, dott.ssa Auriemma, del Tribunale di S.Maria C.V., il processo che vede come imputato F.F.,uomo sulla quarantina, difeso dall’avv. Lorenzo Montecuollo. L’uomo accusato di reati contro la persona quali gli atti persecutori ed quello inerente l’interferenza illecita nella vita privata altrui. Era previsto l’esame dell’imputato ma quest’ultimo ha chiesto al giudice che venissero, preliminarmente e nel contraddittorio delle parti, visionati

alcuni video e foto determinanti al fine di verificare la veridicità di quanto denunciato dalle  persone offese. Il Giudice quindi, in accoglimento della richiesta, ha disposto la visione di questi video. Tra lo sconcerto più assoluto quindi si è assistito alla visione delle immagini che effettivamente hanno dato conto di un totale consenso della presunta persona offesa a farsi fotografare nelle pose hot. Dal video si nota inoltre come la signora commenti goliardicamente, con l’imputato, le foto osé appena

fatte con una macchina fotografica semi-professionale. Ancora la signora mostra in altro video l’acquisto di altro cellulare strumentale alla relazione clandestina che continuava ad coltivare con il suo presunto stalker. L’importanza del video è dirompente dal momento che la persona offesa, difesa dall’avv. Torelle, aveva sempre sostenuto di aver prestato il consenso solo ad alcune foto (non di nudo) e che l’imputato aveva usato invece il cellulare in modo furbesco e subdolo per fare altre tipologie di foto. Il video però smentisce questa ricostruzione. Il giudice, in effetti, a seguito delle timide obiezioni della difesa

della parte civile e del contrasto con la difesa dell’imputato, ha dato atto al verbale di quanto visionato evidenziando come le foto fossero state fatte con il flash, in modo palese con il consenso della presunta vittima ed in diverse parti intime del corpo. I coniugi persone offese peraltro sono state, dal Giudice, allontanate dall’aula a seguito di comportamenti non consoni alla sede giurisdizionale. Inoltre il F.F. ha fornito anche ulteriori elementi per smentire quanto dichiarato da altra persona offesa circa la presenza della stessa nello spogliatoio della palestra di volley in cui vi sarebbero state delle riprese non autorizzate. Dai fermo

immagine in effetti non emerge che nessuna delle presunte vittime aveva il tatuaggio al piede, circostanza rilevantissima, atteso che la difesa dell’imputato aveva già fornito al Giudice un documento fotografico risalente al 2009 che attesta l’esistenza , appunto pregressa,del tatuaggio sul piede della ragazza. Il F. ha quindi poi risposto a tutte le domande formulate dai difensori delle persone offese, avvocati Gallo e Razzino, dal P.M. e dal giudice. Alla prossima udienza è prevista l’esame dell’imputato da parte del difensore dello stesso.

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