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L’INTERVISTA – Elezioni, Di Leone: “Vogliamo costruire un progetto che superi le barriere ed avvicini la gente alla politica e al Comune”

CELLOLE (Matilde Crolla) – “Ho iniziato da giovanissimo con l’associazionismo a darmi da fare insieme ai miei amici di sempre per apportare un contributo fattivo alla cittadinanza. L’abbiamo fatto con il Cammello prima e con il Comitato Civico Cellolese dopo. Poi ci siamo resi conto che era necessario fare di più, scendere

in campo in maniera fattiva per superare l’immobilismo in cui era caduto il nostro amato paese e così è iniziato qualche anno fa il mio percorso politico”. Guido Di Leone, candidato sindaco della lista ‘Noi per Cellole’, spiega ai microfoni di Macronews la sua voglia di scendere in campo e le motivazioni di questa scelta. “Ho avuto la possibilità di essere consigliere comunale con il Comitato Civico Cellolese, anche se per poco tempo purtroppo. Sono stati anni belli e costruttivi. Anche

nel periodo in cui con gli amici siamo rimasti fuori dai giochi politici abbiamo continuato a far sentire la nostra voce, a metterci la faccia, a portare avanti le nostre battaglie di civiltà”, ha continuato Di Leone. “Il nostro è un progetto che vuole andare oltre, superare delle barriere, avvicinare nuovamente i cittadini alla casa comunale. C’è stato un distacco tra la politica ed i cittadini negli ultimi due anni. Vogliamo

tornare a coinvolgere la gente, i giovani, le associazioni. Creare una rete condivisa con tutte le realtà del territorio, creando commissioni con delegati delle frazioni, sodalizi, anziani, donne e giovani”. Sulla sua squadra afferma: “Tanti i professionisti in campo nella lista ‘Noi per Cellole’, come gli amici di sempre che non si sono mai tirati indietro e le new entry, perché la famiglia si è allargata e per un progetto più ambizioso è necessario mettere in piedi una grande squadra

con persone di spessore e di esperienza”. Sugli ex amministratori firmatari della sfiducia alla Compasso nel dicembre 2019, Di Leone sostiene: “Ma fino a qualche mese fa i dimissionari non erano sette? Bisogna dire la verità. Quando un’amministrazione crolla, probabilmente c’è una responsabilità politica di chi amministra. Se un sindaco viene sfiduciato è forse perché non è stato capace di amministrare. Voglio

precisare una cosa, avendo seguito molto bene la faccenda. Il primo atto di quei quattro amministratori è stato fatto il 9 dicembre quando hanno deciso di costituire un gruppo autonomo di maggioranza a seguito del malcontento mai sanato nella maggioranza e che si respirava in amministrazione e in città. Il sindaco, però- continua Di Leone-, anziché ricostruire con i quattro rappresentanti

della sua maggioranza, anziché ricucire i rapporti e recuperare una stabilità politica, cosa ha fatto? Ha eliminato dalla giunta uno dei quattro componenti e si è poi buttata sul’opposizione per avere sostegno. Questa è stata una grande contraddizione”, conclude Di Leone. SEGUI L’INTERVISTA VIDEO (cliccare in alto)

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