Cronaca nera

*ESCLUSIVA* CELLOLE – Omicidio Capraro, ergastolo per Calenzo. Lo sfogo a caldo di Edoardo: “E’ una vittoria, papà deve essere un esempio”

CELLOLE (Matilde Crolla) – “Giustizia è stata fatta. Ora possiamo stare più sereni. Il pensiero che potesse nuovamente stare in giro per Cellole non ci dava pace”. Con queste parole Edoardo Capraro, figlio di Giuseppe Capraro, ucciso barbaramente il 10 giugno 2017 da Giovanni Calenzo, commenta la condanna all’ergastolo decisa ieri pomeriggio dalla Prima Corte d’Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Napoletano. “E’ sicuramente una magra consolazione- continua Edoardo, che ancora

non riesce a darsi pace per la morte così atroce del padre-. Ma è pur sempre una vittoria. Nessuno potrà riportare mio padre a me e a mia sorella Ilaria. Purtroppo lui non c’è più. Ma sicuramente almeno la giustizia ha fatto il suo corso”. Perché Edoardo Capraro, giovane ballerino ed insegnante, ragazzo dai sani principi cresciuto all’insegna dei valori e del rispetto, aveva perso fiducia nella giustizia. Le tante denunce presentate prima che accadesse la tragedia, il dramma consumatosi in una mattina qualunque di inizio

estate e poi un anno e mezzo di straziante processo, avevano sfinito psicologicamente Edoardo. “Abbiamo vinto perché ha vinto la verità dei fatti. Mio padre ha scongiurato un femminicidio pagando con la sua vita. Mio padre non può essere dimenticato e non deve essere dimenticato- ha continuato Edoardo nel suo sfogo amaro ma di spirito battagliero-. Non ricorderemo mio padre per quello che non era. Non è mia intenzione alterare la realtà. Voglio che mio padre venga ricordato per la sua grande generosità, quella bontà che lo portava ad aiutare gli altri e per la quale ha pagato con il sangue. Il riconoscimento che

vorrei per la memoria di mio padre non deve essere materiale, non deve essere un riconoscimento economico, non ne abbiamo bisogno, non è questo che vogliamo. Il nostro desiderio è che si possa fare qualcosa affinché nel ricordo di mio padre si possano scongiurare altre tragedie di questo tipi. Il mio desiderio è che nessun altro debba pagare come ha pagato mio padre, ritrovandosi in una situazione che non era la sua, che non gli apparteneva”. Edoardo oggi è più sereno, anche se vive da orfano. “Ho perso anche mia mamma, per una malattia, Ma sono certo che non avesse più voglia di combattere questo male dopo

quello che era successo a papà. Nessuno mi restituirà i miei genitori, ma oggi mi sento più forte ed orgoglioso perché so che la giustizia ha fatto il suo corso”, conclude Edoardo. I giudici hanno confermato, seguendo la tesi dei periti chiamati a testimoniare in tribunale, la capacità di intendere e di volere di Calenzo sancendo quindi la volontarietà del folle gesto. Per questo i giudici oltre al carcere

a vita hanno disposto per Calenzo anche una serie di pene accessorie tra cui l’isolamento diurno per 6 mesi ed il risarcimento delle parti civili, assistite in giudizio dall’avvocato Gianluca Di Matteo.

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