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CELLOLE – ‘Il mondo che vorrei’, la cooperativa Osiride presenta il progetto di contrasto alla povertà educativa giovanile

CELLOLE – “IL MONDO CHE VORREI” questo il titolo della proposta progettuale presentata dalla cooperativa sociale Osiride in partenariato con il comune di Cellole, nella persona del sindaco Guido Di Leone, dell’assessore alle Politiche sociali, Antonietta Marchegiano, e all’Istruzione, Martina Izzo e gli istituti comprensivi dell’ambito territoriale C03, attraverso l’avviso pubblico emanato dall’agenzia della coesione territoriale  e rivolto al terzo settore per

la presentazione di progetti per il contrasto alla povertà educativa minorile. Dopo un importante tavolo di confronto tra le realtà coinvolte da progetto ed il Comune, si è deciso di progettare rivolgendo le attività ai minori rientranti nella fascia di età 5-14 anni e con un importante sguardo al mondo della disabilità minorile.

Un progetto con obiettivi e risultati attesi molto ambiziosi, e che nasce dopo diversi tavoli di confronto tra le politiche sociali del Comune di Cellole, le scuole, gli enti partner e la cooperativa sociale OSIRIDE (soggetto capofila) di questa rete.

Un progetto che si muoverà perennemente su tre assi centrali e portanti: prevenzione alle forme di bullismo e cyber bullismo, promozione dell’educazione civica, promozione del benessere sociale, personale ed ambientale.

La proposta progettuale, presentata, intende promuovere e rafforzare l’offerta educativa, ludica e culturale ridefinendo spazi e momenti educativi e sperimentando servizi di welfare comunitario su base territoriale a sostegno delle famiglie ponendo il minore al centro. Punto cruciale sarà quello di rafforzare il ruolo delle scuole

e formare una comunità educante più consapevole in modo da prevenire forme di disagio e dispersione scolastica e abbattere il gap con i coetanei “avvantaggiati”. Le azioni che verranno messe in atto, da una “rete educante” che diventerà punto di riferimento, andranno a contrastare la povertà educativa su più piani, ovvero, da una parte daranno vita a dei percorsi esperienziali di apprendimento attivo di conoscenze e abilità, di sviluppo e incremento di potenzialità e autostima, di inserimento sociale e sviluppo relazionale e dall’altra parte

daranno vita, attraverso interventi di psi-coeducazione e promozione del benessere a dei processi di incremento di autoconsapevolezza sul ruolo fondamentale della genitorialità e della comunità per lo sviluppo dei minori. Si proverà a mettere in campo nuovi strumenti operativi, metodologici e strategici per offrire risposte nei contesti educativi più complessi e difficili del nostro territorio, per oggettive elementi di svantaggio sociale ed economico.

Il mondo che vorrei, parla della voglia di offrire nuove opportunità ai minori in una fascia di età assai delicata, e ancora più fragile appunto in quei contesti dove le leve culturali, sociali ed economiche sono scarse o del tutto deprivate.

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