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SESSA AURUNCA – Sigilli al campetto nei pressi del sito archeologico, Ianniello e Falco vincono la loro battaglia e incalzano: troppa leggerezza del Comune

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Sigilli al campetto a ridosso del teatro romano, Filippo Ianniello, coordinatore cittadino di Sinistra Italiana, e Pietro Falco intervengono anche a nome proprio e di tutti cittadini che hanno sollevato il problema e che hanno firmato la diffida alla Sovrintendenza. “Il sequestro disposto dall’autorità giudiziaria nei confronti del campo di calcetto contiguo al teatro romano testimonia l’assoluta correttezza della battaglia che abbiamo condotto, assieme a un gruppo di cittadini, sin dai primi giorni di luglio: una battaglia sacrosanta che – è il caso di ribadirlo – non è stata mai rivolta contro le persone, ma esclusivamente contro un progetto che era apparso sin da subito palesemente illegittimo, oltre che uno sfregio al più importante e prezioso sito archeologico del territorio- sostengono Ianniello e Falco-. Non si può non sottolineare che una più attenta valutazione da parte degli uffici comunali preposti, oltre a bloccare il progetto prima del varo, avrebbe scongiurato anche lo sperpero delle ingenti somme investite dai privati nel progetto.

E il danno sarebbe stato comunque esiguo se lo stop fosse arrivato già in occasione del sopralluogo effettuato in data 9 agosto 2017, quando vennero formalizzate solo contestazioni per la difformità delle opere realizzate rispetto al progetto presentato al Comune: prescrizioni peraltro rimaste in gran parte inottemperate nel momento in cui a settembre è stata consentita – senza una puntuale verifica – la ripresa del cantiere.

Ma ancor più sorprendente ed incomprensibile appare il fatto che i lavori siano potuti proseguire per almeno due mesi dopo il parere negativo notificato dalla Soprintendenza al Comune in data 8 novembre 2017, e che il provvedimento di sospensione risulti adottato solo successivamente al loro effettivo completamento- continuano-.

Ma nello stesso tempo, non si può non evidenziare anche l’assordante silenzio e l’inerzia che hanno caratterizzato in tutti questi mesi l’operato dell’amministrazione comunale in una questione tanto delicata e rilevante, per la quale pure era stata formalmente investita. L’auspicio che ora si faccia finalmente parte diligente, con funzioni di indirizzo e di stimolo, per arrivare alla revoca dell’autorizzazione sanando nel più breve tempo possibile la grave ferita che è stata inferta al decoro del teatro romano e del criptoportico”, concludono Filippo Ianniello e Pietro Falco.

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