Cultura e Spettacolo

CELLOLE – ‘L’amore non uccide’, toccante evento contro la violenza sulla donna. LA CRONACA

CELLOLE (Matilde Crolla) – ‘L’amore non uccide, il silenzio aiuta solo il carnefice’, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulla donna, l’amministrazione comunale di Cellole, guidata dalla sindaca Cristina Compasso, in collaborazione con l’associazione VERI e l’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne della Giunta Regionale della Campania, di cui Maria Argenzo è vicepresidente, si è tenuto presso l’Auditorium San Marco e San Vito un toccante evento. La manifestazione, coronata

da una suggestiva mostra fotografica delle associazioni ‘Emozioni Fotografiche’ e ‘Fotoforum Attimi nel Tempo’, ha visto la partecipazione di esperti che hanno relazionato sul fenomeno sempre più diffuso del femminicidio. Nell’occasione non sono mancate due testimonianze molto toccanti di Clementina Ianniello, mamma di Veronica Abbate, e presidente dell’Associazione VERI, e di Edoardo Capraro, figlio

di Giuseppe Capraro. Ad aprire i lavori è stata la moderatrice, Liliana Lucciola che ha presentato il parterre dei relatori. Il sipario si è aperto con un balletto tratto dalla ‘Carmen’ interpretato da Giusy Alberti e Salvatore Affinito del ‘Centre Professional Ballet’ di Imma Maisto. La parola è passata poi alla sindaca, Cristina Compasso, che ha spiegato quanto avesse voluto fortemente questo evento a Cellole in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulla donna. “Questa data non è stata messa a caso. Ricorda

il 25 novembre del 1960 quando furono uccise le tre sorelle Mirabell, attiviste politiche della Repubblica Domenicana. Non è una celebrazione, non è una commemorazione, ma ha solo lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alla violenza di genere. La violenza di genere rappresenta una violazione dei diritti umani, della donna e comprende reati come femminicidio, violenza sessuale, stupro, violenza psicologica ed economica”. “La donna non è un oggetto da possedere in un momento di relax del cacciatore per poi buttare via e se poi non la finisce da fare fuori- ha dichiarato don Lorenzo Langella-. Papa

Francesco nell’Amoris Laetitia ha detto che la violenza è codardo degrado, la negazione delle proprie origini da parte di un uomo che non è capace di una relazione umana con l’altro sesso e che rinnega innanzitutto la propria madre. La Chiesa ha contribuito con un cattolicesimo deviato alla demonizzazione del mondo femminile. Ma la sessualità non è peccato. La lobby gay ha devastato quello che è il pensiero reale della Chiesa. Mai la Chiesa ha demonizzato la sessualità, essa è cosa sacra e la donna è la sua espressione

più alta”. E’ intervenuta poi Maria Argenzo. “Sono Maria e sono una donna. Questo evento deve essere un’occasione di sensibilizzazione delle coscienze. L’Osservatorio di cui faccio parte è un organismo di emanazione regionale nato con la legge numero 16 del 2014. Promuoviamo la diffusione della cultura, sosteniamo questo tipo di iniziative, accogliamo segnalazioni delle violenze e raccogliamo dati. Il fenomeno della violenza sulle donne è trasversale, prescinde dalle condizioni socioeconomiche e non è vero

che c’è una disparità tra nord e sud, anche se la Campania è al secondo posti come casi di violenza. Il 31% delle donne ha subito violenza nella sua vita, il 21 per cento violenza fisica e sessuale, il 71 per cento da parte di uomini che dicevano di amarle. L’amore non uccide, chi ama non può uccidere, non conosce la parola odio o vendetta”. Interessanti le letture affidate alle donne del consiglio comunale. Loredana Manfredi ha letto un monologo di Serena Piccolo, Antonietta Marchegiano e Giusy Pecoraro un brano a testa tratto da ‘Ferite a morte’ di Serena Dandini. Mentre Marianna Mauriello un monologo scritto da lei

e dedicato ad una donna rumena bruciata viva quest’anno e di cui nessun media si è occupato. Mentre Simona Di Paolo ha letto una lettera di madre Teresa di Calcutta. L’intervento è passato poi a Daniela Trapassi, in qualità di psicologa e psicoterapeuta, che attraverso la proiezione di alcune slide ha spiegato l’aspetto psicologico e patologico dello stalker e dell’omicida. Trapassi ha evidenziato come questo tipo di reato può essere compiuto da chi è cresciuto in un ambiente di violenza, attribuendo una normalità

a ciò che normale non è. “L’uomo che pratica violenza sulla donna è un soggetto debole ferito nel suo orgoglio che non è in grado di riconoscere le gestire la sua rabbia”. Interessanti anche gli interventi di Giorgio Labella, criminologo, e di Luigi Giannelli, sostituto commissario della Polizia Penitenziaria. Entrambi hanno sottolineato l’aspetto legislativo del fenomeno evidenziando come l’assassino debba essere poi rieducato per poter essere inserito nella società ed evidenziando l’importanza della denuncia, della comunicazione e del fare ‘rete’ per poter ridurre tale fenomeno. L’evento è continuato con le toccanti testimonianze

di Clementina Ianniello, madre di Veronica Abbate uccisa il 3 settembre del 2006, e di Edoardo Capraro, figlio di Giuseppe Capraro, ucciso il 10 giugno del 2017 (seguono articoli sui due toccanti interventi ndr). Anche il Presidente Nazionale dell’Associazione “Cavalieri al merito della Repubblica”, Sostituto Commissario in quiescenza, Tommaso Bove, si è complimentato per l’iniziativa facendo un plauso particolare a Clementina Ianniello per il suo coraggio e la sua forza ed in particolare per essere riuscita a trasformare il dolore e la rabbia in azione a favore delle donne in difficoltà. La manifestazione è

continuata con un ballo di Alessandro Bove e Elena Maisto del Dancing School Club di Rosy e Benito Bove e si è concluso con un balletto di speranza sotto le note di ‘Io non ho paura’ delle allieve dell’Asd Arabesque di Fiorina Condanna. La manifestazione ha chiuso il sipario con l’inaugurazione della panchina rossa che sarà installata in piazza Aldo Moro a ricordo di tutte le vittime di violenza. L’evento è stato organizzato anche con la collaborazione delle donne del Centro Ricreativo Donne e di Annamaria ed Antonietta Borrelli che hanno allestito in maniera molto suggestiva la sala.

 

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