Cultura e Spettacolo

CELLOLE – Il corpo è l’unico strumento di linguaggio di verità, l’intervista esclusiva al coreografo internazionale Mauro Astolfi al ‘Centre Professional Ballet’

CELLOLE (Matilde Crolla) – Mauro Astolfi, coreografo di danza contemporanea di fama internazionale e tra i più rappresentativi del panorama europeo, ospite del ‘Centre Professional Ballet’ diretto da Imma Maisto in occasione del ventennale della scuola per uno stage formativo con le allieve. Lo abbiamo avvicinato ai nostri microfoni per parlare del suo stile alternativo, fuori dagli schemi. Quando

si parla di Mauro Astolfi si parla di trilogia del corpo, le parole che vengono annichilite e l’unica forma di interpretazione reale della verità è il linguaggio del corpo. “Con le parole si può mentire- ci dichiara Mauro Astolfi-, con il corpo invece non possiamo fingere”. Mauro Astolfi mette in piedi nel 1994 la Spellbound Contemporaney Ballet. La sua compagnia viaggia per tutto il mondo ed ancora oggi è una delle poche dello scenario europeo che continua a fare spettacoli ed a partecipare a Festival internazionali. L’opportunità

di viaggiare lo porta ad avere una visione particolare della danza contemporanea italiana, ridotta negli ultimi tempi a pura formalità, mediaticità. Alquanto critica è la sua visione dei talent show televisivi. “La danza non si impara in un programma televisivo. La danza la si apprende nelle scuole di danza e successivamente in teatro. La televisione è solo un mezzo, un veicolo ma non può formare”, ci confessa. Le allieve di Imma Maisto gli hanno fatto un’ottima impressione, dimostrando voglia di imparare, di mettersi

in gioco e tenacia. Quando gli chiediamo cosa consiglia a coloro che intendono inseguire il sogno di diventare ballerini professionisti lui ci lascia di stucco: “Ultimamente si parla sempre di sogni. Credo che sia solo una finzione. Non si inseguono i sogni, bisogna concentrarsi sugli obiettivi anche in base a ciò che si sa fare”. L’INTERVISTA ESCLUSIVA