Cultura e Spettacolo

CASERTA – Appuntamenti alla Reggia: ‘Conversazioni su Carlo di Borbone e dintorni…’

CASERTA (Gabriele Bonelli) – ‘Conversazioni su Carlo di Borbone e dintorni tra storia, arte e cultura’. Questo lo slogan per informare e coinvolgere tutti gli amanti della storia del territorio o di quella generale, nell’importante iniziativa del ciclo di incontri organizzato con la collaborazione dell’Università degli studi della Campania ”Luigi Vanvitelli”. Questi appuntamenti sono stati fissati per ogni giovedì, non settimanalmente, dalle ore 17:30 presso la Cappella Palatina della Reggia di Caserta. Questa manifestazione di alto spessore e peso storico-politico, visto e considerato la partecipazione di abili e preparati professori di storia chiamati ad intervenire per la conversazione di un determinato punto della tematica prediletta, avrà termine giovedì 14 dicembre.

Prima di accennarvi un quadro sintetico di quello che è già stato discusso nel primo incontro, nella giornata di Giovedì 19 ottobre 2017, vogliamo invitarvi a prendere parte al secondo incontro di questo ciclo che si terrà domani giovedì 2 novembre 2017. A prendere la parola sarà questa volta il Professore Paolo Giordano che ci illuminerà ulteriormente sulla figura coriacea di Maria Carolina, regina consorte di Napoli. Quest’evento ci aiuterà a sbirciare e ad analizzare ancora di più a fondo alcuni aspetti reconditi e, alle volte, troppo poco sottolineati, nonostante l’indubbia importanza della tempra morale e fisica dei tanti personaggi della casata dei Borbone.

Per prendervi parte sarà richiesto semplicemente un invito, che è possibile prendere all’ingresso della Reggia.

L’INCONTRO DEL 19 OTTOBRE 2017 PRESSO LA CAPPELLA PALATINA:

prima di descrivere brevemente, ma in modo efficace e pungente, la figura di Maria Carolina, ricordiamoci che i Borbone di Napoli hanno avuto spesso e volentieri un impatto forte, specie per la risonanza delle loro abitudini militari, economiche e politiche. Hanno fornito una fisionomia specifica al Regno di Napoli, la quale spesso è stata accusata anche come causa dello scarto tra Nord e Sud del Paese. Senza divagare troppo, premetto che ogni dominio di una potenza straniera ha sicuramente fornito alla zona occupata un miglioramento o un rinnovamento di determinate condizioni. A mio avviso, non si può parlare  mai di biasimo o colpa di ”terzi” ma piuttosto comprendere i benefici apportati e magari successivamente soffermarsi sui vari confronti tra realtà e realtà, senza il bisogno di sminuire l’uno o l’altra, dato il rispetto reciproco delle loro autonome formazioni.  È sempre una questione di ”venirsi incontro”.

I Borbone provengono dalla Francia centrale e il primo sovrano borbonico fu proprio Carlo III ( Carlo di Borbone in carica dal 1735 al 1759 ) il quale mostrò fin dal suo insediamento, una grande premura verso il nuovo territorio e fornendo al Regno una dimensione più moderna. Fu proprio lui che delegò l’architetto Luigi Vanvitelli per il progetto della costruzione della Reggia di Caserta e incoraggiò anche l’edificazione del Museo di Capodimonte e del Teatro San Carlo. Inoltre si interessò anche delle altre province periferiche e infatti gli fu molto a cuore la questione delle infrastrutture in Puglia. Successivamente il figlio Ferdinando gli successe al trono e fu affiancato da quella straordinaria donna che è Maria Carolina

 

( in carica come consorte dal 1768 al 1814), vero fulcro della nuova reggenza tanto che Napoleone aveva capito che era soprattutto lei a destreggiarsi negli affari di politica. Maria Carolina attraversò uno dei periodi più delicati della storia del Regno, in via di rinnovamento anche per gli echi dei principi di libertà, uguaglianza e fratellanza reclamati in Francia. Fu sempre lucida e attenta, con i limiti di ogni individualità, ma ebbe una certa prudenza e nei suoi rapporti interpersonali diveniva sempre più sicura di se. Invecchiò, come si suol dire, ”bene”. Il suo poi era uno sguardo che andava oltre Napoli e si proiettava sul continente intero nonostante il provincialismo connaturato dei Borbone. Alle spalle aveva il Regno, davanti l’ampio respiro dell’Europa. Fu l’unica regina con un carattere solido e definito. Il Regno di Napoli, secondo alcune interpretazioni, era la novità più raffinata e importante nel sistema apparentemente stabile dello scenario europeo e tornava alla luce dopo due secoli di passività ( con gli aragonesi ). Era però un Regno

con struttura debole e si configurava come potenza di secondo rango nella scala europea tanto che aveva una dipendenza quasi morbosa dall’equilibrio internazionale degli stati. La regina guardava attentamente i mutamenti europei per la sua incolumità a differenza degli altri Stati che avevano l’impellenza di risolvere problemi più gravi. Questo atteggiamento diligente favorisce la sopravvivenza dei Borbone nel momento in cui, dopo la famosa Guerra dei sette anni che fu la prima vera guerra mondiale e portò proprio essa la regina Maria Carolina sul trono, l’Inghilterra avrà il pallino delle sorti dell’intero pianeta esercitando la sua influenza anche nelle più svariate colonie francesi. Maria Carolina , per la prima volta, darà un nuovo assetto al Mediterraneo favorendo la triangolazione borbonica Vienna-Londra-Napoli che le concedeva maggiori rassicurazioni rispetto alla Spagna che non riusciva ad irrobustire la politica della regina, e anche rispetto alla Rivoluzione francese che non la metteva più a suo agio. Il periodo di Maria Carolina in Sicilia fruttò un rafforzamento del legame con la potenza inglese che oltre ad avere Malta, puntava proprio ad assorbire nella sua orbita anche l’altra regione insulare. Napoleone non riuscì però a capire la grande politica messa in fieri dalla regina, la quale cercava sempre garanzie e chissà che non avrebbe potuto creare le condizioni dell’unificazione italiana. Trascorse i suoi ultimi anni a Vienna ed era oramai più anziana e preoccupata per il suo consapevole modo di guardare le cose. La storia, come spesso non si crede, è una questione di essere al momento giusto nel posto giusto e anche di conseguenti destini fortunati o sfortunati, andando, non di rado, oltre le strategie personali.