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CELLOLE – Ospitalità ai bambini africani, Marchegiano rispedisce le accuse a Di Paolo: getta fango solo per visibilità

CELLOLE (Matilde Crolla) – Antonietta Marchegiano, assessore alle Politiche sociali dell’amministrazione Compasso, rispedisce al mittente le polemiche relative all’accoglienza riservata agli ‘ambasciatori di pace’. “Sono sconcertata- replica Marchegiano alla consigliera Simona Di Paolo di ‘Cellole si rinnova’- per le dichiarazioni della signora Di Paolo. L’amministrazione comunale ha messo a disposizione dell’associazione che si è occupata dell’accoglienza dei bambini africani il bene confiscato di Baia Domizia, come si può leggere

dalla delibera, compresa la fornitura di energia elettrica. Quest’ultima è stata un di più, in quanto non prevista.  Solitamente quando si offrono dei locali ad un’associazione è lo stesso sodalizio ad occuparsi dell’energia elettrica, ma il Comune avendola precedentemente attivata per la colonia marina dei ragazzi del ‘Centro Insieme’ ha preferito non staccarla e metterla a loro disposizione. Nella delibera si legge tra l’altro- continua la Marchegiano- che è stato dato un

contributo forfettario per l’acquisto di detersivi e lenzuola. Di Paolo, con la quale non ho mai avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere, fa battute di poco gusto nel discutere delle mie vesti di donna e di mamma. Secondo quanto afferma io avrei millantato il mio essere donna o mamma in campagna elettorale. Ma mi chiedo: per quale ragione avrei dovuto farlo? E’ una mia condizione di fatto.

Vorrei ricordare alla signora Di Paolo che quando ero incinta di un mese e mezzo di mia figlia ho accompagnato gli anziani in gita e sono andata in consiglio comunale un mese dopo aver partorito portando con me la piccola. Questo non è un vanto per me ma per tutta la categoria.  Dovrebbe essere da esempio per tutte le donne che spesso vengono bistrattate, considerate di serie B rispetto agli uomini, per dimostrare che se le condizioni fisiche ce lo consentono possiamo tutto”.

L’assessore alle Politiche sociali aggiunge: “Non sapevamo della possibilità di recarci personalmente sul posto per accogliere i bambini, quando lo abbiamo saputo io e l’assessore Barretta siamo andati personalmente a salutarli. Sono andata anche il giorno prima della loro partenza. Mentre, secondo quanto riferito da chi ha gestito il tutto, la signora Di Paolo non si è mai fatta vedere. Questa non è fare politica, è solo gettare

fango, per avere un momento di visibilità”. E continua: “La signora Di Paolo fa questione sulla nostra partecipazione all’apericena, alla festa in piscina offerta dalla cooperativa per i ragazzi del Centro Insieme e al pranzo sociale per i diversamente giovani. Per alcuni tipi di attività sociali ed umane penso che non dovrebbero proprio esserci polemiche. Tra l’altro queste sono attività che gestiamo noi o chi per noi, come la cooperativa che lavora per il Comune e che ha organizzato la festa in piscina

invitandoci, tra l’altro, in maniera ufficiale all’evento. Abbiamo anche spiegato a Gina Cassetta, organizzatrice dell’accoglienza degli ‘ambasciatori di pace’, che essendoci insediati da poco non avevamo grandi disponibilità economiche, quindi abbiamo fatto tutto quanto era nelle nostre possibilità, sicuramente avremmo potuto fare di più, si può sempre fare di più, ma bisogna avere a disposizione anche gli strumenti per farlo. Non si può strumentalizzare questo tipo di attività”.