Cronaca nera

CELLOLE / MONDRAGONE – Malasanità, operato tre volte allo stesso organo: miracolato giovane cellolese

CELLOLE / MONDRAGONE – Malasanità e territorio: potrebbe essere il titolo di un libro, ma è solo uno spaccato della drammatica situazione in cui versa il territorio, compreso tra Castel Volturno e Formia. Una conca d’oro, dalle mille possibilità e da una Storia antica che parla di fasti e potenza del passato, oggi, purtroppo, svilita a terra di sofferenza e drammi. Se la situazione della Provincia di Caserta e del Basso Lazio è critica dal punto di vista occupazionale e dei servizi, diventa drammatica dal punto di vista sanitario.  La

gente si ammala e muore, con la consapevolezza che forse ci si poteva salvare, ma in un’altra Regione o in un’altra parte dell’Europa. Non è un caso se il dottor Antonio Marfella, oncologo 60enne e presidente dei Medici per l’Ambiente, attivo presso l’ospedale Pascale di Napoli, abbia deciso di farsi curare a Milano. La Migrazione sanitaria del Sud è ormai una lucrosa abitudine che finisce per offendere e portare danni al Sistema Sanitario Regionale Campano, in favore di Regioni del Nord che godono di maggiori finanziamenti e finiscono anche con il prosciugare le risorse del Sud.

Ma è poi così grave la situazione? Vorremmo dire di No, ma saremmo subito sbugiardati dalla realtà e sintomatico è il caso di Magrino Luigi, giovane cellolese che sembra sia stato operato ben tre volte allo stesso organo e questo solo per l’estrema imperizia e negligenza di cui sembra essere stato vittima. E’ lo stesso giovane

a raccontarci la sua storia. Per ben tre volte è stato operato presso una nota struttura sanitaria di Mondragone ed una semplice operazione stava per diventargli fatale. Magrino ci tiene a precisare che deve la sua vita al Professore Calise ed ai dottori Ugo de Crescenzo e Leopoldo Esposito, che hanno saputo mettere una pezza ad errori commessi da un altro medico. Magrino mostra il suo corpo straziato da ben tre cicatrici che si sovrappongono e ne mostrano lo strazio. Perchè, ad un primo errore del medico, ne è seguito un secondo sempre dello stesso medico.

Ora Magrino, restituito alla vita dal Professore Calise, vuole giustizia e dichiara di aver conferito incarico legale all’avvocato Angelo D’Onofrio, con studio in Cellole, “non per denaro- ci dichiara- ma per evitare ad altri le mie sofferenze”. Vi terremo aggiornati sullo sviluppo della vicenda, che certamente avrà un prosieguo.

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