Disagi & Cronaca cittadina

*ESCLUSIVA* SESSA AURUNCA – Covid, viaggio nell’ospedale ‘San Rocco’ all’indomani delle prime vaccinazioni

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Sono iniziate le prime somministrazioni del vaccino anti-Covid presso l’ospedale ‘San Rocco’ di Sessa Aurunca destinate al personale medico ed infermieristico. Il primo piano del nosocomio vecchio è stato adibito ad hoc per consentire che il personale presente nella ‘lista’ possa essere sottoposto a vaccinazione in un percorso scandito da passaggi necessari al fine di garantire la massima sicurezza. “Le dosi sono arrivate sulla base del censimento

del personale sanitario tra ospedale e case di cura, tralasciando per ora i pazienti. Dopo la seconda dose si passerà a somministrare il vaccino ai primi pazienti ‘sensibili’; quindi ai ricoverati presso le Rsa, malati oncologici ed anziani- ha spiegato il vicedirettore dell’ospedale Antonino Passaro-. Tra la prima e la seconda dose devono trascorrere ventuno giorni. Le prime dosi arrivate in ospedale sono numericamente adeguate solo per la prima somministrazione, ma arriveranno le

altre per il secondo round. Le dosi sono custodite nella farmacia dell’ospedale in frigoriferi speciali a meno settanta gradi. Ogni giorno vengono praticate 150 vaccinazioni in ordine alfabetico. Si è partiti dalla lettera ‘Q’.

Il percorso obbligato per la somministrazione del vaccino: Si entra dal vecchio ospedale, si sale con l’ascensore e si fa un percorso obbligato passando prima dall’accettazione per il consenso informato, che solitamente viene anche trasmesso

alla mail personale. Ci sono due postazioni di accettazione con personale selezionato adibito solo alle vaccinazioni che non rientra tra quello dell’ospedale di Sessa Aurunca, ma che proviene dai distretti sanitari limitrofi. Dopo l’accettazione i soggetti che devono essere vaccinati sostano in un’area ad hoc in attesa dell’iniezione. Vi è la sala adibita alla preparazione dei vaccini che vengono poi somministrati in cinque stanze; quindi contemporaneamente vengono praticate cinque vaccinazioni. Anche

i medici arrivano da altri distretti e non interferiscono con quelli dell’ospedale. C’è il carrello dell’emergenza e c’è il medico rianimatore sempre pronto. In più c’è la sala vestizione per il personale addetto che può cambiarsi all’arrivo e quando

lascia l’ospedale. La speranza è di arrivare a sei postazioni rispetto alle cinque attuali. L’ospedale San Rocco – precisa il dottore Passaro- sarà il punto vaccinale, riferimento di tutto il territorio, anche quando si passerà a vaccinare la popolazione intera.

Percorso Covid dalla tenda per il triage alle stanze predisposte per i casi: Il percorso obbligato non è valido solo per il personale che in questi giorni viene sottoposto a vaccinazione, ma anche per i casi sospetti Covid. In questo viaggio all’interno dell’ospedale ‘San Rocco’, il vicedirettore sanitario Antonino Passaro, ci spiega

che “I casi sospetti Covid non passano dal pronto soccorso ma arrivano direttamente alla tenda per il triage. Qui vengono sottoposti ad intervista e passano all’area filtro, separato dal pronto soccorso. Attraverso l’area filtro si accede alle stanze Covid dove viene messa in atto la pratica necessaria con il tampone ed eventualmente l’inizio

della idonea terapia. Sono inoltre ivi collocati i ventilatori nell’ipotesi di ricorso alla intubazione. Dunque, chi deve andare al pronto soccorso non ha alcun contatto con i casi Covid”, assicura Passaro.

Continuano i tamponi per il personale medico ad alto, medio e basso rischio: Nonostante sia iniziata la campagna vaccinale comunque i medici ed il personale sanitario tutto viene sottoposto periodicamente a tampone. “I reparti dell’ospedale sono stati inclusi in aree ad alto rischio, a medio rischio e a basso rischio del contagio Covid. Chi rientra nell’alto rischio sono coloro che hanno contatti frequenti con il pubblico,

ossia coloro che lavorano al pronto soccorso- ha spiegato Passaro-. Il personale ad alto rischio viene sottoposto a tampone ogni quindici giorni. Fanno parte, invece, della seconda area, ossia quella a medio rischio, coloro che lavorano presso la Chirurgia, sala operatoria, reparto di terapia intensiva e subintensiva, sala parto e Ginecologia. In questo caso vengono sottoposti a tampone

ogni trenta giorni. L’ultima area è quella per gli amministrativi e coloro che lavorano negli ambulatori. Il rischio in questo caso è basso e dunque vengono sottoposti a tampone ogni quaranta giorni”.

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