Politica

SESSA A. – Sasso tra due fuochi, ore decisive per il destino politico della città

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Politica sessana in fase di stallo. Il braccio di ferro tra il gruppo di Gennaro Oliviero e quello di Massimo Schiavone ha prodotto al momento le dimissioni di tre assessori in quota Pd e quelle del primo cittadino. Nulla è cambiato rispetto alla scorsa settimana. Affinché l’azione amministrativa possa riprendere a pieno ritmo, fino alla scadenza naturale del mandato previsto

per il prossimo anno, si dovrebbe ipotizzare una maggioranza alternativa con una giunta tecnica. Questo significa che Sasso dovrebbe ritirare le dimissioni e cedere, d’accordo con Schiavone, la figura del vicesindaco ai piddini ribelli (sacrificando Fausto Fusco). Ma se così fosse Sasso e Schiavone ne uscirebbero ridimensionati palesando la loro subalternità rispetto ad Oliviero. Ma il deus ex machina della politica sessana pare a sua volta ‘pentito’ di aver determinato un’impasse

proprio a ridosso delle regionali nel Comune considerato la sua roccaforte elettorale. L’obiettivo di depotenziare Schiavone potrebbe paradossalmente rivelarsi un boomerang per il consigliere regionale che probabilmente non ha tenuto conto della fermezza di posizione del sindaco Sasso. Per cui se la fascia tricolore non dovesse ritirare le dimissioni chi potrebbe uscirne sconfitto è proprio Oliviero ritenuto responsabile

della fine anticipata del mandato amministrativo. Come sbrogliare la matassa? Gennaro Oliviero ha dalla sua sei consiglieri comunali (Ciro Marcigliano, Lorenzo Fusco, Luciano Di Meo, Martina Di Meo, Basilio Vernile e Luca Sciarretta), Sasso e Schiavone dalla loro Riccardo Zannini, Ida Zuccheroso, Luigi Del Mastro. L’ago della bilancia potrebbero essere i consiglieri del Circolo Angelo Vassallo, ossia Domenico Bevellino e Maria Teresa Sasso. Ma pare che questi ultimi non

abbiano alcuna intenzione di essere il gruppo ‘determinante’ del destino politico amministrativo di Sessa Aurunca. Bevellino e Maria Teresa Sasso hanno mantenuto in questi anni una linea di coerenza rispetto alla quale hanno agito sempre secondo coscienza, al di là delle posizioni occupate in consiglio comunale. Questa battaglia non è la loro, dunque

si esclude una posizione netta a favore dell’uno o dell’altro. Dunque cosa accadrà? Arriverà il commissario? O si troverà una formula per ricompattare i cocci di un vaso che presenta ormai già troppe crepe?

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