CELLOLE – Due anni fa ci lasciava Angelo Barretta, il dolore ancora vivo della sua comunità

CELLOLE (Matilde Crolla) – Erano le otto del mattino di due anni fa, una giornata apparentemente normale, come tutte le altre. Una telefonata e poi il gelo. “E’ morto Angelo, è morto Angelo Barretta”. Queste le parole rotte dai singhiozzi del pianto e proferite dall’amico Guido. Pochi giorni prima il nostro amato sindaco aveva compiuto cinquant’anni. Era ancora convalescente da un intervento a cui si era sottoposto qualche giorno prima eppure aveva ancora piena una valigia di speranze e progetti per sé, per la sua famiglia, per la sua comunità. Ha avuto poco tempo Angelo per realizzare i suoi sogni, quelli che inseguiva da una vita. Era da poco stato eletto consigliere provinciale, da un anno e mezzo circa aveva indossato la tanto aspirata fascia tricolore. La vita gli ha donato tanto ma gli ha tolto tutto troppo in fretta. Viveva al massimo Angelo Barretta, mai una giornata trascorsa senza sentirsi protagonista indiscusso della sua esistenza. Accerchiato dall’amore dei suoi cari, di sua moglie Gianna che lui proteggeva come una principessa, dei suoi amati figli, Joseph, Francesco e Chiara che amava più di se stesso. Ogni giorno sempre pronto a dare risposte concrete a chiunque lo interpellava, mai un silenzio, mai un vuoto dialettico. Amava i bambini Angelo e i bambini amavano lui. Una piazza gremita gli ha dato l’ultimo saluto due anni fa. Anche chi lo ha conosciuto solo per cinque minuti non ha potuto fare a meno di piangere e ricordare quel sorriso sempre stampato sul volto e quegli occhi vispi. Quante litigate al telefono per articoli pubblicati che lo mandavano su tutte le furie, ma il giorno dopo era sempre pronto a ricontattarmi e a riderci su. Oggi, a due anni di distanza, tutti ancora continuano a ricordarlo con amore e sofferenza. Quello striscione e l’albero di ulivo piantato in villa ogni giorno ricordano ai cellolesi che cosa ha rappresentato per loro, ma soprattutto cosa i cellolesi hanno rappresentato per lui… Manchi Angelo, oggi come allora…