RUBRICA Capitani coraggiosi

PAROLA ALL’ESPERTO – Amori estivi: la magia degli incontri che emozionano il cuore…Attenti a non scottarsi!

di Giuseppina Mastroluca

Le vacanze, si sa, sono galeotte di nuovi incontri e di nuovi amori. Aver staccato la spina dallo stress della quotidianità predispone le persone ad una maggiore apertura; le predispone ad essere più interessate a fare nuove conoscenze e ad iniziare, quindi, una storia d’amore. Sono queste storie che poi restano nel ricordo di ciascuno come “amori estivi”. I più colpiti sembrano essere i giovanissimi e  i “tornati single” che probabilmente hanno sperato in un amore estivo come ricostituzione di una vita affettiva stabile. La spensieratezza con cui ci si accosta a questo tipo di esperienza, quindi, sembra ingannare

coloro i quali poi si buttano a capofitto in queste storie a breve termine. La possibilità di successo di una storia d’amore dipende dall’intensità del sentimento che si prova, se esso è reciproco, e se si vuole investire in un’area di progettualità. In questo senso, ogni storia è a sé e ognuno potrebbe fare questo tipo di valutazione piuttosto che scoraggiarsi perché si tratta di un amore destinato a finire o, all’opposto, sognare e illudersi che in situazioni magiche è arrivato il principe azzurro (…oppure la donna dei propri sogni..)! Molti

sono mossi da una gran voglia di cambiare vita. Di spazzare via il passato, le intemperie, la noia, una relazione traballante lasciata a stemperare in una dimensione di attesa. Così, unitamente a un all inclusive del pacchetto vacanza,  sembra quasi lecito e auspicabile includere il brivido inedito dello sconosciuto. Le motivazioni sono le più svariate e le più fantasiose. Consce e inconsce. E’ importante, quindi, lasciarsi andare e vivere un sentimento spontaneo tanto quanto valutare aspetti relazionali concreti, esattamente come faremmo durante i mesi invernali.

Un amore estivo deve innanzitutto emozionare. Può occupare lo spazio di una pausa di riflessione, distrarre dalle sofferenze e dall’attesa, Può aiutare a superare una perdita amorosa, un tradimento, un abbandono. Può confondere ed essere utilizzato come una non scelta amorosa. Può nutrire l’autostima traballante, e consegnare a una gradevole accelerazione del battito cardiaco. Può regalare notti volutamente insonni a guardare il mare, riempire il cellulare di chat erotiche e amorose, e di foto ricordo. Può, e deve, scollare dalla realtà. , ma deve indossare i panni del pusher emotivo.

Dopo una massiccia dose di entusiasmo, di autostima dopata, di farfalle nello stomaco, subentra o dovrebbe subentrare lo scomodissimo esame di realtà. Testa e cuore si parlano a malapena ancora inebriati dai colori e sapori estivi; nonostante tutto, però, la turbolenza emotiva post-amore estivo ha inizio. Il dopo è abitato da confusione, da uno scomodo e doloroso bilancio costi e benefici, da ansia da separazione.

Le domande e le risposte che precedono e seguono un’avventura sono tante, e meriterebbero uno spazio di riflessione ampio, ma personalizzato. Anche perché ogni persona è diversa da un’altra, così come saranno diverse le motivazioni, le fantasie e i bisogni. La possibilità di cedere ai flutti dell’emozione dipende dai meccanismi di difesa della psiche di ogni protagonista di quell’amore, dalle aspettative e dal grado di investimento, dalla paura del dopo, e dalle aspettative – realistiche o illusorie – settembrine.

Non è obbligatorio che un incontro per regalare felicità debba diventare relazione, o durare per sempre. Un flirt estivo svolge il suo ruolo riparatore, anche se a termine; l’importante è tenere a bada l’eccesso di aspettative. Talvolta, però, chi soffre di dipendenza affettiva o di vulnerabilità emotiva, può essere rapito da un eccesso di investimento, e dopo lo scoccare della mezzanotte, quando la carrozza torna a essere zucca, appare all’orizzonte il lutto della progettualità, esattamente quello che si prova per una perdita, reale o simbolica, per quello che sarebbe potuto essere e non è stato. Per il futuro. Per il possibile progetto di vita. La sofferenza può rappresentare l’effetto collaterale di un investimento imprudente. Dei sensi che travalicano la ragione. Del vuoto che diventa voragine. Della vetta di entusiasmo che diventa precipizio postumo.  Del bisogno di travestire quell’estate da amore. O dell’incontro dell’uomo giusto nel momento sbagliato, o dell’uomo sbagliato nel momento giusto, di maggiore vulnerabilità.