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SESSA AURUNCA – Non può assistere al parto della moglie, imprenditore sporge denuncia. ECCO IL SUO SFOGO E I DOCUMENTI

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Questa mattina doveva essere per lui il giorno più bello della sua vita, ma doversi scontrare con gli ‘intoppi’ burocratici la gioia l’ha vissuta solo a metà. La storia che vi vogliamo raccontare è quella di Massimo Riccio, un giovane imprenditore, proprietario di un noto bar a Rongolise, frazione di Sessa Aurunca. Massimo, già padre di un bimbo di tre anni di nome Giuseppe, anche all’arrivo del secondogenito avrebbe voluto, come allora, assistere al parto e soprattutto supportare la moglie in questa esperienza meravigliosa ma allo stesso tempo molto delicata. In questi mesi

c’è stato tra lui, la direzione dell’ospedale ‘San Rocco’ di Sessa Aurunca ed il Tribunale degli Ammalati una serie di scambio di missive iniziate con la prima richiesta di Massimo di poter assistere al parto. La direzione dell’ospedale ha però risposto negativamente adducendo tutta una serie di motivazioni. “La suddivisione degli ambienti non consente l’accesso di terze persone senza che venga pregiudicata la necessaria riservatezza delle pazienti (…)- si legge nella risposta dei vertici dell’ospedale-. Purtroppo, essendo note le condizioni nelle quali versa il comparto operatorio, per la sua sottoposizione anche alle vicende giudiziarie, la situazione strutturale non consente di assecondare le richieste del signor Riccio. Ovviamente

tale richiesta potrà essere assecondata presso altro nosocomio”. La risposta di Riccio non si fa attendere: “Al momento l’ospedale dispone di due sale parto separate tra di loro, vista l’esiguità dei parti, la possibilità che mia moglie partorisca insieme ad altre pazienti non è zero ma comunque bassa. Avendo contattato il Tribunale degli Malati che ha dato supporto alla mia posizione, mi vedo costretto a presentare un esposto presso le autorità competenti”, si legge nella missiva di Riccio. E così è stato. Massimo Riccio nei prossimi giorni, attraverso il suo legale Alberto Verrengia, presenterà formale denuncia. Questa mattina, infatti, non

ha potuto assistere alla nascita del piccolo Ciro avvenuta alle ore 06.05. Era fuori dalla sala parto, in ansia per la moglie e dispiaciuto per essere stato privato di questa bellissima esperienza. Al suo fianco in quel momento due agenti di polizia, contattati in quel momento proprio da Massimo, dopo aver ricevuto il diniego ad entrare in sala parto con la moglie. “Non è possibile che nella nostra epoca ancora dobbiamo assistere a questa privazione di diritti legittimati anche dalla legge. Sarò costretto a sporgere denuncia- afferma mortificato Massimo- per aver vissuto a metà la gioia della nascita del mio piccolo Ciro”. I DOCUMENTI

 

 

 

 

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